Paradisi perduti è il primo volume di un’opera titanica in otto volumi, La traversata dei tempi,
concepita da Eric-Emmanuel Schmitt con l’intento di raccontare la
storia dell’umanità in forma romanzata, ambizioso progetto che partendo
dal neolitico arriverà fino ai giorni nostri.
Noam nasce ottomila anni fa, alla fine dell’età della pietra. La società, ancora basata sulla caccia e la raccolta, è strutturata solo vagamente: c’è un capovillaggio, agricoltura e domesticazione degli animali stanno facendo capolino nella vita di tutti i giorni e gli utensili, ancora in selce, consentono un artigianato scabro ma funzionale. Sono invece identici a oggi i rapporti che regolano la convivenza: la bontà e la cattiveria, l’altruismo e l’egoismo, la passione, l’invidia, l’ambizione, la sete di potere e soprattutto l’amore, sentimento che i secoli non intaccano. L’incanto raggiunge il culmine e si rompe quando Noam conosce Nura, donna enigmatica, capricciosa e affascinante di cui si innamora perdutamente. Da quel momento cominceranno per lui drammi e traversie che vivrà in compagnia del gigantesco amico Barak e del saggio guaritore Tibor, peregrinazioni che da ultimo lo porteranno ad affrontare un cataclisma senza precedenti, quello che è passato alla storia come diluvio universale.
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