mercoledì 6 aprile 2022

Zainab conquista New York di Ayesha Harruna Attah con la traduzione di Francesca Conte (Marcos y Marcos)

Una stagista africana a New York, tra dubbi, tentazioni e consigli non richiesti delle sue antenate.

L'indomani, dopo il viaggio più lungo della mia vita, scendo dalla metro all’incrocio tra la Trentatreesima strada e Park Avenue e resto un attimo lì, come nei film – ad assorbire il nuovo mondo che mi aspetta.

Quante tentazioni, New York: impossibile resistere. Zainab finalmente si trasferisce nella città dei suoi sogni. Vuole diventare illustratrice, bersi tutta Manhattan e per la prima volta fare l’amore. Ma, come sempre capita, le cose girano come credono loro: trovare un posto abbordabile, che non puzzi di gatto o senza cuginetti appiccicati dove vivere è un’impresa, l’amica di sempre se la tira da gran banchiera, lo stage alla Altogether inizia con una pila infinita di scansioni: la via per diventare una celebre graphic novelist sembra molto, molto in salita. Per di più, ci si mettono di mezzo strane, stranissime voci di antenate dall’Africa che la frenano a ogni passo.


 

La città fra le nuvole di Anthony Doerr con la traduzione di A. Gewurz Daniele e di Isabella Zani (Rizzoli)

Costantinopoli, 1453. Sulla città sotto assedio si abbatte la violenza dell'esercito ottomano. All'interno delle mura, la dodicenne Anna abita in una casa di ricamatrici, trabocca di curiosità e, da quando ha trovato l'antico libro greco che racconta di Ètone, legge alla sorella malata le avventure dell'umile pastore dell'Arcadia che sogna di trasformarsi in un uccello per raggiungere un'utopica città nel cielo. Secoli dopo, in una biblioteca nell'Idaho dei nostri giorni, l'anziano Zeno placa i suoi fantasmi allestendo con cinque bimbi delle elementari una trasposizione teatrale del mito di Ètone; ancora non sa che il diciassettenne Seymour, che parla con i gufi, sta mettendo a repentaglio le loro vite. Anche Konstance, in un futuro lontanissimo, legge. Non ha mai visto la Terra, ha quattordici anni e da sempre è in viaggio su un'astronave, con altre ottantacinque persone, alla ricerca di un pianeta extrasolare su cui vivere. Mentre sfreccia in un vuoto freddo e silenzioso, davanti a sé ha un rompicapo: più di cento ritagli di carta con sopra delle parole. Costantinopoli, 20 febbraio 2020, Ètone... Tre piani temporali, tre orbite a distanze diverse da un comune centro di gravità. Su ciascun piano, dei tenaci sognatori; il centro che li tiene legati a sé e ne determina le traiettorie è un libro eterno, modello di utopia e immaginazione. Intorno a questo oggetto misterioso Anthony Doerr costruisce un romanzo torrenziale, un omaggio al potere delle storie e dei libri che le contengono, irriducibile testimonianza del passaggio dell'uomo sulla Terra. 

 


 

Un raggio di buio di Ethan Hawke con la traduzione della grande Martina Testa (Sur)

Da uno degli attori/registi più amati della scena statunitense arriva un romanzo autobiografico e corale che racconta con onestà, ironia e autentico brio narrativo la tensione fra la vita privata e l'immagine pubblica, fra il narcisismo e il desiderio di incontro con l'altro; e alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica individuale e collettiva.

«Un romanzo che analizza con formidabile verve e intelligenza le insidie del mestiere dell’attore e gli autoinganni del maschio adulto»The Washington Post

Il mondo esterno tende a glorificare solo gli aspetti più insignificanti e superficiali della vita degli attori, elevandone la personalità fino a trasformarli in idoli di plastica, ma la vera gioia della recitazione sta nell'assenza di personalità.

William Harding, poco più che trentenne, è un attore di talento sposato con una rockstar. Ha raggiunto il successo a Hollywood e sta per affrontare una nuova sfida: debuttare sulle scene di Broadway in un allestimento dell'Enrico IV di Shakespeare. Proprio alla vigilia dell'inizio delle prove, però, una sua scappatella finisce sui giornali e sui siti di gossip di mezzo mondo. William si ritrova a dover gestire le reazioni dell'opinione pubblica, un matrimonio che va in pezzi, il rapporto con i due figli piccoli che adora e le delicatissime dinamiche di gruppo all'interno della compagnia teatrale, in vista di una delle performance più importanti della sua carriera. Da uno degli attori/registi più amati della scena statunitense arriva un romanzo autobiografico e corale che racconta con onestà, ironia e autentico brio narrativo la tensione fra la vita privata e l'immagine pubblica, fra il narcisismo e il desiderio di incontro con l'altro; e alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica individuale e collettiva. 
 

 

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Cinque libri sui western - Frizzifrizzi

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martedì 5 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Dante Alighieri e la Divina Commedia

La Divina Commedia raccontata ai bambini di Laura Nardi con le illustrazioni di Laura Cortini (C&P Adver Effigi)

Siamo nel 1300 quando per volere divino al poeta Dante viene concesso di compiere un viaggio incredibile nell'oltretomba. Inizialmente si sentirà perso e impaurito ma tornerà trasformato. Attraverserà tutto l'Inferno, dove la gente è dannata, il Purgatorio, dove le anime espiano loro colpe e infine raggiungerà la luce del Paradiso. Incontrerà demoni e bestie feroci... giganti e serpenti, mostri di ogni tipo, ma anche angeli, Santi e Beatrice, la donna che amò fin da bambino. Vedrà uomini travolti dal dolore eterno, altri beati nell'amore e nella luce di Dio... Tornerà per raccontare ai secoli futuri una storia fantastica e magica che dopo otto secoli continua a stupire e parlare del nostro smarrirci e ritrovarci.

 


 

Note sul suicidio di Simon Critchley (Carbonio Editore)

Attraverso un'ampia panoramica storica del suicidio, un'indagine letteraria di alcuni famosi messaggi d'addio e un'autoanalisi psicologica a tratti graffiante, Simon Critchley analizza cosa significa possedere il dono fin troppo umano - e la maledizione - di essere in grado di scegliere tra vita e morte. Nel tentativo di far comprendere il suicidio e la fatale logica della sua visione a tunnel, nel maggio 2013 ha organizzato un laboratorio di scrittura creativa dedicato ai messaggi di addio dei suicidi. Faceva parte di un'installazione artistica di due settimane, in un minuscolo spazio sulla 21° Strada Ovest di Manhattan, e si chiamava School of Death, nata come reazione alla più astuta The School of Life di Londra. Alla fine del corso i partecipanti dovevano scrivere i loro "ipotetici" messaggi di addio, riportati poi da Critchley nel suo saggio. Molto ironico quello di sua moglie, psicanalista e specialista dell'ambivalenza: Caro Simon, Mi raccomando, non franare. Io ho deciso di non frenare. Con tutto il mio amore-odio. Jamieson (che sta per lanciarsi da una collina con l'auto) "Forse scrivere è la cosa più vicina alla morte... Si possono mettere a tacere le cose, scrivendo: fantasmi, tormenti, rimpianti, e ricordi che ci scorticano vivi." 


 

Eticadi Baruch Spinoza a cura di Piero Di Vona (Scholè)

"Il capolavoro di Spinoza svelato nella sua profondità e bellezza: l'Etica è capire che siamo natura viva, che «l'uomo è tale se ha qualcosa di divino nella relazione con gli altri». Piero Di Vona è stato uno dei massimi studiosi italiani e internazionali del pensiero spinoziano, che ha analizzato alla luce delle dottrine ontologiche della Seconda Scolastica, offrendone una via di chiarificazione originale, differente e non in linea con molte delle interpretazioni a lui contemporanee e che ancora oggi vanno per la maggiore. L'idea di fondo di questa edizione è quella di presentare il capolavoro del pensiero spinoziano come un'opera unitaria, in cui al lettore risulti evidente il punto di avvio ed il punto di arrivo dell'opera, mettendone correttamente a fondamento i principi ontologici, metafisici ed epistemologici che la innervano costantemente". Prefazione Giuseppe D'Anna. 


 

Scienza e follia: stravaganza ed eccezione. Alchimisti, maghi, scienziati eslegi nella letteratura e nella cultura contemporanea a cura di Silvia T. Zangrandi, Daniela Bombara, Ellen Patat (Pàtron)

La figura dello scienziato irrazionale, eslege, estremo, nelle sue più svariate declinazioni - il sapiente divinizzato, il truffatore, l'imbonitore di folle, il grottesco personaggio criminale o fuorilegge, lo pseudo-scienziato pazzo o visionario - depositario di una conoscenza all'apparenza superiore, altra, comunicata con un linguaggio di sovente incomprensibile per il pubblico comune e perciò misterioso, ha costituito per secoli un topos letterario di grande diffusione. Il volume indaga le molteplici declinazioni di questo personaggio complesso, sfaccettato e contraddittorio, sino ad ora mai fatto oggetto di un'analisi sistematica ed estesa per l'area italiana. Forme letterarie, teatrali e fumettistiche mostrano le zone d'ombra del progresso scientifico e tecnologico; la riflessione su tale produzione non solo segue il fil rouge della tradizione culturale italiana, ma contribuisce a ridefinire l'immagine opacizzata e problematica del sapere scientifico nella società contemporanea. 


 

Nina sull'argine di Veronica Galletta (Minimum Fax)

 Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2022

Con una lingua modellata sull'esperienza, Veronica Galletta ha scritto un apologo sulla vulnerabilità che si inserisce in un'ampia tradizione di letteratura sul lavoro, declinandola in maniera personale.

Caterina è al suo primo incarico importante: ingegnere responsabile dei lavori per la costruzione dell'argine di Spina, piccolo insediamento dell'alta pianura padana. Giovane, in un ambiente di soli uomini, si confronta con difficoltà di ogni sorta: ostacoli tecnici, proteste degli ambientalisti, responsabilità per la sicurezza degli operai. Giorno dopo giorno, tutto diventa cantiere: la sua vita sentimentale, il rapporto con la Sicilia terra d'origine, il suo ruolo all'interno dell'ufficio. A volte si sente svanire nella nebbia, come se anche il tempo diventasse scivoloso e non si potesse opporre nulla alla forza del fiume in piena. Alla ricerca di un posto dove stare, la prima ad avere bisogno di un argine è lei stessa. È tentata di abbandonare, dorme poco e male. Ma, piano piano, l'anonima umanità che la circonda – geometri, assessori, gruisti, vedove di operai – acquista un volto. Così l'argine viene realizzato, in un movimento continuo di stagioni e paesaggi, fino al giorno del collaudo, quando Caterina, dopo una notte in cui fa i conti con tutti i suoi fantasmi, si congeda da quel mondo.

Proposto da Gianluca Lioni al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Ingegnere alla sua prima grande opera di costruzione, emigrata dalla Sicilia in un immaginario paese del profondo nord, Caterina, detta "Nina", è chiamata a dirigere i lavori sull'argine di Spina. Si ritrova catapultata dal nitore della teoria alle contraddizioni e all'imperfezione della pratica: il cantiere è fatica, polvere, fango, compromessi e imprevisti. Un microcosmo maschile di geometri, assessori, operai, capicantiere, gru, e scavi, che dipinge con un realismo insieme tecnico e magico. La Galletta con una lingua asciutta, scarna, che pure si accende di tecnicismi, ci restituisce in filigrana temi diversi: il senso di solitudine, l'alienazione sul lavoro, la lotta con la natura nel tentativo di addomesticarla, l'impossibilità di raggiungere la perfezione. La costruzione di un argine si rivela quindi una metafora del nostro tempo, del senso di smarrimento e vulnerabilità individuale e collettivo che attraversa la nostra società.

 


 

Il teatro contemporaneo. Presente e futuro dell'arte scenica di Francesco Ceraolo (Il Mulino)

Dalla nascita della regia al concetto di performatività, dall’invenzione del grande attore a quella dello show business, Francesco Ceraolo ci conduce dietro le quinte, tra gli attori, sulle scene e tra il pubblico, alla scoperta di un’arte ancora in grado di dare sostanza al vivere comune.

Il teatro è una pratica antica quanto l’uomo. Insieme alla filosofia e alla matematica, è all’origine della cultura occidentale. Per secoli andare a teatro ha significato consumare un rito culturale e politico attorno al quale si sono costruite classi sociali e formate intere coscienze nazionali. E oggi, seppur sovrastato dalla capacità di rappresentare storie e personaggi del cinema e della nuova serialità televisiva, rimane un modello per ogni altra pratica della cultura e dello spettacolo.


 

Dress code rosso sangue di Marina Di Guardo (Mondadori)

Con il suo nuovo, adrenalinico thriller, Marina Di Guardo questa volta ci porta tra le mille luci (e ombre) del jet set milanese, dentro ai locali più esclusivi e ambigui della città della moda e giù in fondo al cuore, a volte nerissimo, dei suoi protagonisti.

Cecilia Carboni ha venticinque anni e per buona parte della vita si è ritrovata a seguire, suo malgrado, i diktat imposti dal padre Alberto, uno dei più quotati avvocati milanesi. Proprio per volere suo, si è laureata in Giurisprudenza e ha iniziato il praticantato nello studio legale di famiglia. Il suo futuro sembra già delineato, quando un giorno le viene rivolta una proposta allettante: lavorare nel prestigioso showroom di Franco Sartori, uno degli stilisti più celebri al mondo. Lei, da sempre appassionata di moda, per una volta non ha esitazioni, e sceglie di darsi finalmente la possibilità di decidere da sola della propria vita, senza tener conto del parere degli altri, compreso quello del fidanzato Andrea, avvocato a sua volta e collaboratore di Alberto. La scelta si rivela azzeccata: Cecilia è brava, chiude contratti importanti, tanto che brucia le tappe, fino ad assumere un ruolo di rilievo alla Maison Sartori, nonostante Georgette Lazare, direttrice dello showroom, le remi contro. Ma il destino ha in serbo per lei amare sorprese. Franco Sartori viene trovato assassinato in un cascinale in rovina. 
 

 

Il saggio di Eugenio Borgna. Perché le emozioni aiutano la psichiatria. Libri - la Repubblica

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I 10 libri per ragazzi da far leggere agli adolescenti

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Libri, presentato alla Fondazione Cariciv "Chato Un cane straordinario" - Terzo Binario News

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Ci sono libri e libri, ecco cosa significa l’affermazione - Cronaca - ilrestodelcarlino.it

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lunedì 4 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Red Lipstick di Rachel Felder (HarperCollins)

A unique, full-color compendium that celebrates and explores the enduring power and allure of the world’s most iconic lip shade, jam-packed with entertaining stories, anecdotes, little-known facts, quotes, and more than 100 gorgeous images culled from fine art, photography, and beauty and fashion editorial and advertising.

“Pour yourself a drink, put on some lipstick, and pull yourself together.” — Elizabeth Taylor

Lipstick is the one makeup item most women can’t live without—and the most iconic shade is red. Exuding power, sensuality, allure, and mystery, red lips have been a constant of fashion for more than 5,000 years, beginning with Mesopotamian women around 3500 B.C. Throughout the ages, red lipstick has been a signature look worn by royalty, celebrities, and real women across cultures and geography. In fact, nearly all women own a tube of red lipstick, whether it’s the favorite shade they’ve been wearing devotedly for years, or as beauty boost they use for special occasions.

Filled with a show-stopping selection of images and distinctively packaged—the size of a clutch, with a jacket printed with a matte, velvet, red finish—Red Lipstick is the only cultural history of this makeup essential available. Granted unprecedented access to experts and the archives of revered brands like Chanel and Elizabeth Arden, beauty writer Rachel Felder explores the origins and allure of red lipstick and illuminates its association with aristocracy, sex appeal, illicit sexuality, rebellion, power, glamour, fame, and beauty. She also spotlights the fascinating array of women who have worn it through the ages, including monarchs, suffragettes, flappers, working women in World War II, first ladies, political leaders, geishas, Hollywood sirens, rock and rollers, fashionistas, and more.

Inside this enthralling book, you’ll discover why red lipstick makes women more attractive to others (and the science behind it); tips on choosing the most perfect shade of crimson; and a wealth of anecdotes, quotations, select literary excerpts, and trivia, such as the shade Carolyn Bessette Kennedy wore on her wedding day. Red Lipstick is packed with a museum’s worth of fine art, including both Man Ray’s photograph “Red Badge of Courage” and infamous painting “Les Amoreaux;” lush, rarely seen vintage magazine advertisements from stalwart brands like Guerlain and Dior; illustrations by renowned fashion illustrators such as René Gruau, Daisy Villeneuve, and Bil Donovan; artists Dante Gabriel Rossetti, Edgar Degas, Ernst Ludwig Kirchner, Wayne Thiebaud, and Walt Kuhn; and images of famous red lipstick wearers including Cleopatra, Queen Elizabeth II, Coco Chanel, Grace Kelly, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Madonna, Diana Vreeland, Rihanna, Paloma Picasso, and many others.

With its captivating, chic design, beautiful selection of visuals, and engaging, entertaining text, Red Lipstick is a classic, like the perfect red lip shade itself.

 


 

Atlante di botanica profumata di Jean-Claude Ellena con le illustrazioni di Karin Doering-Froger (L'Ippocampo,)

Per un profumiere gli odori hanno mille dolcezze, sono note preziose per costruire quel racconto olfattivo che permea ogni profumo e ne spiega l'evolversi. Lavanda, vetiver, gelsomino, cannella... Immerso in queste essenze familiari come in un ricordo o in un paesaggio, Jean-Claude Ellena ci narra la diversità e la composizione delle fragranze attraverso un viaggio poetico, geografico e botanico. Una sorprendente cartografia dei sentori, collegata alla storia dell'esplorazione del mondo, delle nuove terre e delle loro genti, illustrata da Karin Doering-Froger. Naso esclusivo di Hermès per quattordici anni, dal 2018 Jean-Claude Ellena è creatore indipendente di profumi. 

 


 

Tu chiamale, se vuoi, emulsioni. La cosmesi e il senso della bellezza di Umberto Borellini (Edizioni LSWR)

Con "Tu chiamale, se vuoi, emulsioni", Umberto Borellini continua il suo viaggio tra pelle e psiche, approfondendo l'universo dei sensi coinvolti nell'esperienza cosmetica. I cinque sensi, che scopriremo essere sei, sono analizzati con modalità innovative: ogni argomento è accompagnato da una canzone di riferimento, toccando l'apice nella magia sensoriale delle emulsioni. Sono quindi approfonditi i concetti di psicologia estetica, cronocosmesi, cosmeceutica, cosmetogenetica, per comprendere i futuri trend dell'universo cosmetico. Questo libro affronta la cosmetologia come una vera e propria scienza, in grado di aumentare la consapevolezza che psiche e pelle dialogano perennemente e che la bellezza può essere raggiunta non solo utilizzando prodotti specifici sempre più performanti, ma anche attraverso un percorso interiore che faccia emergere la personalità unica e irripetibile di ognuno di noi. Una bellezza paragonabile a una luce interiore che traspare e che trova nel cosmetico uno strumento per amplificarla. 

 

 


 

Skincare. Verità e falsi miti. Un manuale per organizzare la propria skincare in modo semplice ma scientifico di Marilisa Franchini (Red Edizioni)

Questo progetto nasce dal blog e dal profilo Instagram della Beautycologa, una cosmetologa che si occupa attivamente di divulgazione scientifica in ambito cosmetico. Un viaggio dettagliato, ma semplice e scherzoso attraverso tutto quello che c'è da sapere per organizzare una Skincare Routine perfetta. Il lettore capirà per prima cosa come inquadrare il proprio tipo di pelle tra i vari esistenti, dopo di che imparerà a organizzare la propria Skincare Routine al meglio, analizzando i tre momenti fondamentali: la detersione, l'idratazione e la protezione dai raggi UV, ai quali si potrà aggiungere l'esfoliazione per ottenere risultati ancora più soddisfacenti. Il libro continua poi con una analisi di molte terminologie usate dal marketing e dei falsi miti che popolano il mondo della Skincare e si conclude con una serie di tips utili per ogni tipo di pelle. La bibliografia di questo libro comprende una gran quantità di ricerche scientifiche: è ancora difficile infatti districarsi tra fake news e informazioni non corrette, per questo è importante che le fonti rispecchino davvero quello che, ad oggi, è il pensiero condiviso dalla scienza 


 

Affamati d'amore di Fiorenza Sarzanini (Solferino)

Un'inchiesta, narrata con sensibilità e passione, che fa luce su una malattia del nostro tempo e accende una speranza. Perché il percorso è faticoso, ma se accetti il sostegno di chi conosce questo male e di chi ti è vicino puoi salvarti. Se ti fai aiutare riesci a guarire.


La perfezione non esiste, ma la ricerca della perfezione sì e può diventare una condanna. Ti guardi ma non vedi davvero com'è il tuo corpo. Vuoi cambiarlo per far capire agli altri quello che non riesci a dire: sto male. E alla fine il corpo parla, dice quello che la mente non vuole ammettere: ho bisogno di aiuto. «Io so come ci si sente. A me è successo quando avevo ventitré anni.» Fiorenza Sarzanini, firma di punta del giornalismo italiano, racconta in queste pagine l'anoressia che ha vissuto, come si è curata, come è riuscita a uscirne. E perché ha deciso di impegnarsi in prima persona perché questo male così insidioso sia trattato come una vera emergenza. Cosa succede a tante ragazze e tanti ragazzi di oggi? Perché durante la pandemia migliaia di bambini e adolescenti hanno sviluppato disturbi alimentari, e gli atti di autolesionismo e i tentativi di suicidio sono aumentati? Quanto contano la disinformazione in rete e il confronto sui social? I malati in Italia sono oltre tre milioni, perlopiù giovani e giovanissimi.
 

 

Nagori. La nostalgia della stagione che ci ha appena lasciato di Ryoko Sekiguchi (Einaudi)

Con nagori in giapponese si indica la fine della stagionalità di un frutto, di un ortaggio, di un dono della natura. Ma nagori assume anche le sfumature della nostalgia per una stagione giunta al termine e che ci lasciamo a malincuore alle spalle. Nagori annuncia una futura assenza: per ritrovare quell'odore, quel sapore, quell'emozione bisognerà aspettare un intero anno, non potendo far altro che conservarne il ricordo nella memoria dei sensi. Partendo da un'affascinante riflessione sul nostro legame con le stagioni e la natura, Ryoko Sekiguchi traccia un percorso incantevole attraverso l'arte, la letteratura, la gastronomia, e lo splendore millenario di saggezza e poesia del Giappone.

«Ryoko Sekiguchi esplora gli echi di una parola che ci invita a ripensare il nostro rapporto con il tempo»l'Humanité

«"Nagori" è anche ciò che si prova nell'arrivare alla fine di questo libro, che ci fa ritrovare in un vibrante stato di appetito e contemplazione»Grazia


Hashiri, sakari, nagori: sono questi i tre termini usati in giapponese per descrivere lo stato di stagionalità di un prodotto. Se i primi due sono di immediata comprensione e condivisi da numerose culture – indicano, infatti, rispettivamente il concetto di «primizia» e di «piena stagione» – nagori è un'idea intraducibile, che corrisponde a quella che si potrebbe definire una «retro-stagione». Un frutto di nagori, per esempio, si consuma al termine del suo periodo di maturazione, e si può quindi considerare di fine stagione. Per ritrovarne il sapore, bisognerà rassegnarsi al ciclo delle stagioni e attendere l'anno successivo: nagori allora è la nostalgia della stagione giunta al termine che ci lascia, e che siamo costretti a lasciare. Letteralmente «traccia», «presenza», nagori abbraccia un significato piú ampio. È l'atmosfera di qualcosa che non esiste piú, come quella di una casa che evoca il ricordo di coloro che l'hanno abitata; è ciò che rimane dopo il passaggio di una persona, di un oggetto, di un avvenimento
 

 

La mascella di Caino. Il puzzle letterario più diabolico del mondo di Torquemada con la traduzione di The Crime Badger (Mondadori)

Sei assassini e sei vittime: chi ha ucciso chi? Il puzzle letterario più diabolico del mondo. Un piccolo gioiello di enigmistica.

Nel 1934 il cruciverbista dell'«Observer» Edward Powys Mathers, sotto lo pseudonimo del temibile inquisitore Torquemada, pubblica un enigma letterario: 100 pagine stampate in ordine sparso, 6 assassini, 6 vittime. Compito del lettore, accettare la sfida, tagliare le pagine del libro e disporle nella sequenza corretta così da risolvere il caso. Solo tre persone in quasi cento anni sono riuscite a trovare la soluzione, l'unica possibile tra le milioni di combinazioni.
La mascella di Caino è più di un libro game, più di un intrigo che risveglia l'ingegno e la tenacia; secondo la definizione del Telegraph è «il degno figlio letterario di James Joyce e di Agatha Christie», con un'unica avvertenza: è terribilmente difficile e non adatto ai deboli di cuore.
Nel 2016, Patrick Wildgust, del Laurence Sterne Trust (un museo privato che si occupa di narrativa non lineare) riporta in vita questo piccolo gioiello di enigmistica. A metà novembre 2021, grazie a un video su TikTok di una giovane assistente documentarista di San Francisco il libro è andato esaurito 
 

 

Serge Condividi di Yasmina Reza con la traduzione di Daniela Salomoni (Adelphi)

«In un’epoca dove sempre più si restringe il campo delle cose di cui si può ridere, Reza non rispetta niente: né la famiglia, né il matrimonio, né la donna, né il cancro – e nemmeno, sacrilegio!, i viaggi “turistici” ad Auschwitz» – Franz-Olivier Giesbert

«Reza, come sempre, riesce a restituirci le piccolezze della natura umana, le nevrosi famigliari, il bilico scandaloso di tutto quello che dovremmo – o vorremmo – tacere e che affiora a tradimento, attraverso uno stile che sembra aver affinato alla perfezione: approcciarsi alla verità tramite gli infiniti inciampi delle voci che mette in scena.» – Veronica Raimo, Tuttolibri - La Stampa

«Non cerco di idealizzare l’uomo. Tanto meno di sminuirlo, ovviamente. Voglio soltanto parlare della sua impotenza, della sua incapacità a uscire da se stesso. Calare i personaggi in un contesto “sacro”, in un’ambientazione storicamente carica di tragedia, e vederli andare avanti con i loro piccoli litigi, le loro piccole meschinità – cioè le cose grandi e le cose piccole di tutti i giorni, e il fatto che siano quelle piccole a prendere il sopravvento è sempre stato il mio tema. Il piccolo che supera il grande. Le cose ordinarie che superano quelle eccezionali.» – Yasmina Reza, intervista a La Stampa


Yasmina Reza possiede un orecchio assoluto per «la musica degli uomini e delle donne», e il talento di riprodurla creando personaggi indimenticabili, di cui mette a nudo i lati comici non meno di quelli patetici. Senza sarcasmo, tiene a precisare lei stessa, ma con profonda empatia, poiché tutti sono minacciati dall’insignificanza e dalla malinconia, dallo sfacelo della vecchiaia e dal tempo, che incessantemente ci sottrae la memoria pur non riuscendo a cancellarla completamente. Ed è così anche in questo romanzo, che ci fa entrare nel cuore di una famiglia di origini ebraiche, i Popper, e più precisamente nei complessi, e non di rado conflittuali, legami fra tre fratelli: Jean, il narratore, «quello di mezzo», cresciuto all’ombra del maggiore, il Serge del titolo, un cialtrone bigger than life, inconcludente, superstizioso, scorbutico, scorrettissimo, fragile e seducente; infine Nana, la più piccola, moralista e petulante. E poi figli, nipoti, mariti, ex amanti, a formare un intreccio di voci corrosivo e scintillante.
 

 

La bambina invisibile. Diario di una transizione di Alessia Nobile (Castelvecchi)

Alessia è una donna transgender, ma questa definizione è solo uno stigma sociale che distorce e cela un mondo di emozioni nascoste nel dualismo più ancestrale, quello tra corpo e anima. Di questa scissione e delle sue conseguenze ci parla Alessia. Dalla sua infanzia in cui emerge la consapevolezza che il suo involucro da bambino è solo un'illusione ottica, perché la sua è un'anima femminile, alla sua adolescenza in lotta tra la solitudine e il desiderio di riprodurre una qualche forma di normalità, dalla costruzione metodica e riflessiva di una identità che non ammette tradimenti conformistici alla transizione che, oltre a sgretolare rapporti familiari e sociali, le serra ogni possibilità lavorativa. Alessia deve rifondare ogni giorno la sua vita e sulla sua strada incontrerà la diafana solitudine di ragazze fragili e il calore empatico di Don Gallo, la tenerezza del gesto infantile di un uomo qualunque e la cattiveria generata dall'ignoranza. 


 

L' Alcesti di Euripide nell'Alcesti secondo Alberto Savinio di Gavino Piga (Accademia University Press)

Sul mito di Alcesti Euripide costruisce un dramma ambiguo, mescolando luoghi tipici della retorica tragica, elementi di marca satiresca, spunti di diatriba filosofica, intensificando l'aspetto paradossale della storia e restituendola come enigma che si condensa nel finale dominato dalla figura della donna velata. Un enigma che ispirerà, nel secondo dopoguerra, anche Alberto Savinio e la sua contestatissima pièce, Alcesti di Samuele, dove il mito s'intreccia alla storia vera di una donna ebrea, suicidatasi per non essere d'intralcio al marito in un'Europa insanguinata dalla follia nazista. Il rapporto fra modello e riscrittura, però, non si risolve in semplice "attualizzazione dell'antico": è un ben più sottile gioco di prossimità e distanziamenti, un dialogo che teorizza il proprio farsi. La tessitura analogica che connette il mito al contemporaneo si rivela spazio complesso e conflittuale, in cui alla narrazione si affianca una contronarrazione, al tragico l'antitragico, al mito la sua dissoluzione: proprio in questo si mostra del resto la profonda affinità di Savinio con Euripide, abile a scovare nei miti tensioni ossimoriche e destabilizzanti. Da entrambi Alcesti è messa in causa come incarnazione di un conflitto fra identità e rappresentazione (assenza e presenza), mentre lo scambio che sostanzia il suo sacrificio viene scandagliato su un piano in cui la dicotomia fra vita e morte si riduce a pura approssimazione. 


 

L'antica Grecia e la vita che "entra in circolo" - Video 3 di 3 - "Alces...

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6 nuovi libri fra restauro, romanzi, cataloghi e fotografia | Artribune

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domenica 3 aprile 2022

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Punto di fuga di Elizabeth Brundage e con la traduzione di Manuela Faimali (Bollati Boringhieri)

Con una scrittura evocativa e coinvolgente, Punto di fuga è un thriller dal congegno perfetto, basato sul doppio e sulla rivalità.

Quando Julian Ladd legge sul «New York Times» della morte del celebre artista Rye Adler ha un tuffo al cuore. Julian e Rye si erano conosciuti da studenti, durante l'esclusivo Brodsky Workshop di fotografia. Rye, alla ricerca di un coinquilino, gli aveva offerto una stanza e, Julian, trasferitosi da lui, nel diventargli amico si era presto convinto - forse per via di una crescente vena di gelosia ossessiva - che non avrebbe mai raggiunto quel successo artistico che vedeva certo in Rye. Entrambi, poi, avevano subito il fascino della loro talentuosa compagna di corso, Magda, le cui fotografie del quartiere polacco in cui era nata la distinguevano tra tutti, ed entrambi erano arrivati ad avere con lei una relazione più intima. Julian, stupito di vedere che al funerale non c'è una bara, finisce per rientrare all'improvviso in un mondo che credeva di essersi lasciato alle spalle, arrivando a dubitare non solo della morte di Rye, ma dei fondamenti della propria esistenza.


 

Un mondo quasi perfetto di Diane Cook (Sem)

Una storia brutale e ammaliante sull'umanità e il suo futuro.


La figlia di cinque anni di Bea, Agnes, sta lentamente deperendo, consumata dallo smog e dall'inquinamento di una metropoli dallo sviluppo incontrollato. Se rimangono in città, Agnes morirà. C'è solo un'alternativa: lo Stato delle Terre Vergini, l'ultima fascia di terra incontaminata e protetta, da cui gli uomini sono sempre stati banditi. Fino a ora. Bea, Agnes e altre diciotto persone si offrono volontarie per andare a vivere nello Stato delle Terre Vergini, cavie di un esperimento volto a verificare se gli uomini possono convivere con la natura senza distruggerla. Come nei tempi antichi, la loro situazione è quella di nomadi, cacciatori raccoglitori che imparano lentamente e dolorosamente a sopravvivere in una terra imprevedibile e pericolosa, combattendo per il potere e per il controllo, tradendosi e salvandosi a vicenda. Ma mentre Agnes abbraccia la libertà selvaggia di questa nuova esistenza, Bea si rende conto che aver salvato la vita di sua figlia significa ora perderla sul piano affettivo e personale. Più si allontanano dalla civiltà, più il loro legame viene messo alla prova in modi sorprendenti e dolorosi. 
 

 

Nel modo in cui cade la neve Nel modo in cui cade la neve di Erin Doom (Magazzini Salani)

Un cuore candido come la neve, un amore che infuria come la bufera, un segreto prezioso, da custodire oltre la morte.

Si dice che il cuore è come la neve. Audace, silenzioso, capace di sciogliersi con un po’ di calore. Da dove vengo io ci credono in tanti. Io non ci avevo mai creduto.

Ivy è cresciuta fra laghi ghiacciati e boschi incontaminati, circondata dalla neve che tanto ama. Ecco perché, quando rimane orfana ed è costretta a trasferirsi in California, riesce a pensare soltanto a ciò che si è lasciata indietro. Il Canada, la sua terra, e un vuoto incolmabile. Tra quelle montagne c'è il passato a cui la ragazza è tanto legata, lo stesso che, a sua insaputa, le ha cucito addosso un segreto pericoloso. Adesso l'unica famiglia che le rimane è quella di John, il suo dolcissimo padrino. Le basta poco, però, per capire che il figlio di John, Mason, non è più il bambino sdentato che da piccola ha visto in foto. Ormai è cresciuto e ha gli occhi affilati di una bestia selvatica, un volto simile a un covo di ombre. E quando le sorride torvo per la prima volta, incurvando le labbra perfette, Ivy si rende conto che la loro convivenza sarà più difficile del previsto. Mason, infatti, non la vuole lì e non fa niente per nasconderlo. Mentre tenta di restare a galla tra le onde impetuose della sua nuova vita in riva all'oceano, il Canada e i suoi misteri non smettono di tormentare Ivy. Riuscirà il suo cuore, candido come la neve, a fiorire ancora vincendo il gelo dell'inverno?

COME COMINCIA
Si dice che il cuore è come la neve.
Audace, silenzioso, capace di sciogliersi con un po' di calore.
Da dove vengo io ci credono in tanti. È il proverbio dei vecchi, dei bimbi più piccoli, di quelli che brindano alla felicità.
Ognuno di noi ha un cuore di neve, perché la purezza dei sentimenti lo rende terso e immacolato.
Io non ci avevo mai creduto.
Anche se lì ci ero cresciuta, anche se avevamo il ghiaccio intarsiato nelle ossa, non ero mai stata il tipo da certe dicerie.
 

 

Il pensiero bianco. Non si nasce bianchi, lo si diventa di Lilian Thuram con la traduzione di Marco Aime e Maria Elena Buslacchi (ADD Editore)

«Bisogna fare uno sforzo non indifferente per liberarsi di tutte le maschere che si è stati obbligati a portare, e anche quando ci si riesce, si corre il rischio di non essere capiti, perché la società non ama gli spiriti liberi. Ma sono gli spiriti liberi a cambiare le società.» Che cosa vuol dire essere bianco? E se invece di un colore della pelle indicasse un modo di pensare? Diventare bianco, non è forse imparare a pensare a sé stesso come dominante? Quando si parla di razzismo, il nostro sguardo si rivolge alle persone discriminate, mentre dovremmo guardare alle persone che da queste discriminazioni traggono vantaggio. Sul filo della storia - le conquiste coloniali, la schiavitù, la continua razzia di materie prime e dell'arte africana - Lilian Thuram racconta il pensiero bianco, come è nato e come funziona, il modo in cui dilaga e divide. È la cristallizzazione di una gerarchia, di un sistema economico di dominazione e di sfruttamento. Capire i meccanismi intellettuali invisibili che sostengono questo schema, e rimetterli in discussione, ci farà prendere coscienza che il nostro modo di definirci - sono un uomo, sono una donna, sono nero, sono bianco, sono meticcio, sono cattolico, sono musulmano, sono ebreo, sono ateo - è frutto di un pregiudizio storico e culturale. 

 


 

Lo faccio per me. Essere madri senza il mito del sacrificio di Stefania Andreoli (Rizzoli)

Uno sguardo liberatorio sull'essere donne e madri.


Ogni martedì la psicoterapeuta Stefania Andreoli tiene sul suo profilo Instagram una rubrica di domande e risposte. Qui trovano spazio storie, attualità e tanti dubbi di genitori. Mamme, perlopiù. Disorientate, equilibriste, creative, volenterose, sull'orlo di una crisi di nervi, ma tutte accomunate da un'ambizione: compiere le scelte più giuste. Giuste, sì, ma per chi? Da quando si diventa madri, sembra sottinteso che l'unica ragione accettabile per qualunque decisione quotidiana e di vita sia "lo faccio per mio figlio". "Lo faccio per me" è una frase che suona egoista, indegna per una madre. Le ragioni sono storiche, culturali, legate ai falsi miti del sacrificio e dell'amore incondizionato e a una distorta interpretazione del famoso istinto materno. La pressione è forte: a lasciare il lavoro; a trascurare interessi, amicizie e il rapporto di coppia; a sentirsi in colpa per un paio d'ore dal parrucchiere "che sottraggono tempo alla famiglia". Insomma, a dire addio a una parte di sé. In questo libro Andreoli ribalta le vecchie convinzioni 
 

 

Ventiseiesimo piano di Tiziana Gazzini (Rubbettino)

Milano. Alle 17.47 di giovedì 18 aprile 2002 l'aereo da turismo Rockwell Commander 112TC si schianta sul grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia. Punto d'impatto il ventiseiesimo piano dove si trovano gli uffici dell'Avvocatura. A bordo del velivolo solo il pilota, Luigi Fasulo. Muoiono nell'incidente oltre a Fasulo, 67 anni e 4000 ore di volo, Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito, brillanti avvocatesse quarantenni ancora al loro posto di lavoro. Settanta i feriti. Un disastro aereo che arriva a 7 mesi da un'altra tragedia di maggiori dimensioni e conseguenze: l'attacco terroristico alle Twin Towers di New York. L'attenzione dei media è altissima e diverse le ipotesi: attacco terroristico anche a Milano, suicidio del pilota, incidente. Un anno dopo, il 17 aprile 2003 la Procura della Repubblica di Milano notifica alla Regione Lombardia la richiesta di archiviazione dell'inchiesta: è stato un incidente. Ma le indagini si riaprono. Com'è possibile che un aereo da turismo sia potuto entrare nello spazio aereo interdetto sopra la città? Seguirà un'altra archiviazione. Due anni dopo, il 18 aprile 2004 la Regione Lombardia inaugura il restauro del grattacielo. Protagoniste del libro, con le loro vite, sono Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito. 


 

Il binocolo e il microscopio - L’arte di raccontare il territorio di Renato Moro (Manni)

Prefazione di Flavio Filoni

Postfazione di Rosario Tornesello

Questo libro racchiude, per stralci, un assaggio degli scritti giornalistici di Renato Moro, curati da Stefano Cristante e Stefano Martella.
La sua scrittura, con razionalità e partecipazione, versatile e controcorrente, ha attraversato il cammino dei profondi mutamenti del Salento. Dall'esplosione della Sacra corona unita, allo sviluppo del turismo e la conseguente trasformazione urbanistica, le crisi industriali e le tensioni sociali. Segue poi l'imperversare della xylella, capace di trasformare l'intera fisionomia del territorio; e il suo sguardo era pure rivolto sia alla cultura delle radici che alle novità, ai fermenti giovanili.
Scrivono i curatori: “Renato era capace di usare la propria scrittura come un microscopio e un attimo dopo come un binocolo, fornendo a chi lo leggeva gli strumenti informativi e le argomentazioni necessarie per arrivare a capire i fenomeni”.
E Rosario Tornesello, nella Postfazione: “C’era, nel suo modo di lavorare, una naturale, spontanea tendenza a trasformare ogni giorno in un primo giorno. E sempre con lo stesso entusiasmo. Questa ampia opera di ricostruzione del suo lavoro rimanda intatto il profilo di un giornalista disincantato il giusto, ironico il necessario. Consumare i tacchi, parlare con tutti, ragionare a fondo sulle cose, sulla loro origine, sulle loro implicazioni, sulle loro conseguenze”.

 


 

Interno rosso Marte Condividi di Rosaria Ragni Licinio a cura di Antonio Bux e Mara Venuto (Gattomerlino/Superstripes)

In quest'opera prima di Rosaria Ragni Licinio, tutta la poesia è forza concentrica ed espressione di materia nervosa. Infatti se da un lato i versi tendono a riorganizzare la memoria generatrice con lo scopo di "far quadrare" la realtà attraverso fotogrammi precisi, dall'altro una coscienza meditativa offre al lettore un'ampia gamma di riflessioni sulla vita e sulla morte. 


 

Posgarù. Dialoghi diagonali sul patrimonio culturale e dintorni di Daniele Manacorda (Edipuglia)

È possibile affrontare i temi della cultura e del patrimonio culturale senza cadere nel trabocchetto del gergo degli addetti ai lavori? È possibile spargere un po' di ironia là dove la seriosità dei linguaggi e degli atteggiamenti fa velo alla serietà degli argomenti? Una collezione di dialoghi 'registrati' nei luoghi delle nostre vite quotidiane sembra dare una risposta affermativa a questi interrogativi. Semplificare si può, con buona pace di chi pensa che semplificazione faccia rima con banalizzazione. Ma la forma del dialogo ci fa un regalo in più: ci dice quanto sia normale che nelle parole e nei silenzi dei nostri interlocutori si possa trovare sempre qualcosa che ci aiuta ad aprire l'orizzonte delle nostre domande, a cogliere elementi di condivisione più che di contrasto. I personaggi colti nel vivo delle loro giornate di lavoro o di svago ci ricordano che per dare peso e autorevolezza alle proprie idee, anche nel campo della cultura, non c'è bisogno di alzare la voce, quanto piuttosto di praticare l'ascolto. Le voci della gente comune mescolate a quelle degli addetti ai lavori sembrano voler farci riflettere sul nostro amore per il patrimonio: troppo geloso? miope? contento di sé? E ci sussurrano che, se vogliamo davvero offrirgli un futuro, dobbiamo non solo conoscerlo, ma anche condividerlo: il compito degli studiosi e delle istituzioni, oggi, in fondo è tutto qui.