«Il nostro bisogno di storie che parlano
di donne spezzate nasconde un'innegabile crudeltà. Le andiamo a cercare
per puro sadismo o misoginia interiorizzata. Possiamo usarle come
schermi su cui proiettare le nostre paure e i nostri fallimenti o per
avere la conferma che ci stiamo comportando bene, secondo il ruolo che
compete al nostro genere. È chiaro perché lo facciamo: le donne vengono
punite ferocemente se non riescono ad aderire all'ideale di femminilità.
E ci sono decine, anzi centinaia, di modi per fallire.»
Perché ci piace guardare una donna crollare? Cosa ci attrae della sua vulnerabilità? È uno spettacolo a cui siamo abituati e da cui con difficoltà distogliamo lo sguardo. Questo saggio potente e appassionato ci apre le porte di una galleria degli orrori in cui celebrità di ogni epoca, da Charlotte Brontë a Miley Cyrus, da Britney Spears a Hillary Clinton, hanno scontato la colpa di non aver rispettato i limiti che la cultura patriarcale aveva imposto alle loro vite. Attingendo dalla letteratura e dalla stampa scandalistica, Doyle ricostruisce l'ascesa e la caduta di queste donne, esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si aveva ottenuto. Un libro che è un invito a cambiare il proprio sguardo, a riconoscere nella trainwreck un nuovo modello di emancipazione in grado di sovvertire le regole della società.
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