mercoledì 20 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

VI PRESENTO IL MIO PRIMO LIBRO | Omega Click - The Black Book - La natur...

Diari di Antonio Delfini curato da Irene Babboni (Einaudi)

I Diari di Delfini coprono gli anni dal 1927 alla fine del 1944. Sono stati parzialmente pubblicati nel 1982. L'attuale edizione è stata ricavata dai manoscritti inediti dello scrittore con un complesso lavoro filologico al quale Irene Babboni si è dedicata per molti anni e che, dopo la sua morte, è stato completato da Claudia Bonsi. Tra le pagine di questi quaderni e taccuini troviamo un'affascinante raccolta di pensieri, invettive, poesie e narrazioni, sempre sul filo del paradosso, che finalmente può essere letta integralmente. Proprio per il loro carattere eterogeneo, i Diari sono la via preferenziale per entrare nel mondo e nel laboratorio creativo di uno scrittore geniale quanto bizzarro e asistematico.

«Questo è un libro straordinario. Non esiste infatti nell'intera letteratura italiana dell'ultimo secolo un'opera simile che sia insieme la registrazione dei moti interiori di un'anima, il diario d'un apprendistato letterario, la cronistoria di un periodo. Forse l'unico testo autobiografico cui si può paragonare è Il mestiere di vivere di Cesare Pavese, ma mentre il diario dello scrittore piemontese è condotto sotto il segno della depressione, quello di Antonio Delfini possiede una inusitata leggerezza: è ingenuo, imprevedibile, fantasioso, uno zibaldone a zig zag. I Diari sono senza dubbio il libro piú importante e piú significativo di uno scrittore la cui opera complessiva sfugge a qualsiasi definizione e classificazione» (dalla prefazione di Marco Belpoliti).

 


 

Typeart. Ediz. italiana e inglese di Lorenzo Marini (Fausto Lupetti Editore)

Typeart è il libro che racconta la ricerca artistica di Lorenzo Marini, il creativo che ha liberato le lettere dalla funzione della lettura e della scrittura. Per Lorenzo Marini la lettera individuale è diventata un fatto artistico e la sua bellezza viene celebrata con il Manifesto per la Liberazione delle Lettere nel 2017. Con i contributi critici di Luca Beatrice, Sabino Maria Frassà, Gianluca Ranzi, Peter Frank e Giacento Di Pietrantonio il libro illustra le tappe fondamentali del percorso di Marini, dai visual bianchi degli anni 90 agli NFT di ultima produzione. Tutte le lettere dell'alfabeto sono state reinterpretate nei più disparati stili visivi, cosi da poter creare un vero e proprio esercito di icone contemporanee. Gli Alphatype di Lorenzo Marini spaziano dal neo-futurismo al cartoon, dalla grafica all'illustazione. In questo libro sono raccolte inoltre le istallazioni presentate a Venezia, New York, Dubai, Milano, Los Angeles fino ad arrivare a Siena dove la mostra di contemporary art "Di Segni e Di Sogni" è stata premiata come la più vistata dell'anno 2021. 

 


 

Il dottor Bergelon di Georges Simenon con la traduzione di Laura Frausin Guarino (Adelphi)

«In lui c’era una sorta di trepidazione, di ansia, una speranza, un’attesa, la voglia di fare un gesto – ma quale? –, di aprire non una porta, ma una strada, un mondo, una prospettiva nuova...»


«La parcella della prima operazione che mi procurerà sarà tutta per lei... In seguito, a ogni paziente che mi manderà, faremo a metà...»: questo aveva detto Mandalin, rinomato chirurgo e proprietario di una clinica di lusso. E quando il dottor Bergelon aveva dirottato sulla clinica la prima partoriente, Mandalin li aveva invitati a cena, lui e la moglie, nella sua bella casa dei quartieri alti, dove Bergelon aveva bevuto troppo, come Mandalin del resto, e poi tutto era andato storto, la partoriente era morta, e anche il bambino... Risultato: adesso il vedovo minacciava di ucciderlo - non Mandalin, ma lui, Bergelon! Eppure, ciò che spingerà il giovane medico a infrangere le regole di una tranquilla, e in definitiva soddisfacente, esistenza provinciale non sarà la paura di morire, né saranno le apprensioni di quella moglie rassegnata e piagnucolosa, ma un «lancinante bisogno di cambiamento», come la sensazione di avere addosso un vestito troppo stretto. Come molti personaggi di Simenon, anche il dottor Bergelon ci proverà, a non accettare il suo destino, a togliersi di dosso quel vestito troppo stretto... 
 

 

Booktrailer "Por encima de mi cadáver" de Jeffrey Archer

#BOOKTRAILER « Œil d'un demi-cœur » de Kraessy Bergil

Booktrailer de Populistas de Carlos Meléndez

Alas para la memoria (Booktrailer).

Barletta: Torna “Il Maggio dei libri” della biblioteca "Loffredo"

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'Storie di libri, storie per la Terra' da ascoltare in compagnia a Casa Niccolini

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I 5 libri da leggere con meno di 200 pagine

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Da ’La primavera è femmina’ all’incontro con Pagetti: settimana di presentazioni di libri - Cronaca

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Il romanzo “uditivo” che racconta il potere dei libri

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Il libro della vita della redazione di Vanity Fair | Vanity Fair Italia

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La Florida vieta 54 libri di matematica. «Indottrinano i ragazzi su temi proibiti»

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martedì 19 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce

DiversaMente Logico. Manuale di sopravvivenza per capirci qualcosa di più della nostra vita di Marco Mirra (Gruppo Albatros Il Filo)

La vita è piena di misteri, di domande a cui non sappiamo rispondere e perplessità che ci confondono. Marco Mirra non vuole dare certezze, non dà risposte semplici o banali, non vuole convincere a credere in Dio. Vuole solo affrontare da un punto di vista diverso e nuovo le domande che dalla notte dei tempi l'uomo si pone e a cui non sa rispondere. L'autore parte dalla scienza e con approccio scientifico spiega perché si può trovare la forza per credere. È una prospettiva del tutto inconsueta che stimola in ogni caso riflessioni sulla nostra esistenza, su come desideriamo viverla e su quale valore vogliamo darle, indipendentemente dalla conclusione a cui ognuno di noi arriverà. 


 

Te l'avevo detto di non farti i selfie! Ediz. a colori di Areta Gambaro e Guidarello Pontani (Castelvecchi)

Biografia realistica e fantastica degli avventurosi incidenti di guidarello. Storie imprevedibili, rocambolesche, improbabili e ai confini della realtà: per amore di Candice Bergen guidarello si schianta contro una vetrata; sanguinante, crede di essere soccorso, ma la polizia, vedendolo, lo lascia sull'asfalto; per rabbia dà un calcio a una palla di marmo scambiandola per un pallone; e il suo allegro cane si ammala insieme a lui; e le sue ragazze? E l'amore per i rondoni... così piccoli! E il viaggio in Messico dove incontra squali, sciamani, terremoti e vecchie streghe? E la sua ultima apparizione: una testa, una mano, poi un piede, che affiorano dalle acque del Tevere? Mentre tra un incidente e l'altro guidarello insegue il selfie perfetto, nasce e si insinua silenziosa un'idea: e se tutti cambiassero forma mentale? 

 


 

Drovetti l'Egizio. L'avventurosa vita del collezionista alle origini del Museo Egizio di Torino di Giorgio Caponetti (UTET)

Oltre 150 papiri, 5000 gioielli (compresi numerosi scarabei), 150 statue, decine di mummie. Questa è solo una parte del patrimonio che nel 1829 Bernardino Drovetti riportò con sé in Italia dall'Egitto, dove aveva passato gli ultimi ventisette anni della sua incredibile vita. Nato nella provincia piemontese, Drovetti si era mostrato da subito ambizioso e intraprendente. Soldato nell'esercito napoleonico impegnato in Egitto, poi ufficiale di campo del generale Gioacchino Murat durante le campagne d'Italia, nel 1802 fu mandato ad Alessandria d'Egitto, prima come viceconsole, poi come console generale di Francia incaricato di avviare dei nuovi rapporti commerciali con il Cairo. Ma Drovetti non si limitò alla sua pur prolifica attività diplomatica alla corte del viceré della Sublime Porta ottomana, Mehmet Alì Pascià. Appassionato di reperti e scavi, ancora prima che gli esploratori inglesi cominciassero le spedizioni per completare gli spazi bianchi rimasti nelle mappe del globo, si avventurò per l'Egitto a caccia di antichità e monumenti, intercettando la neonata passione europea per l'archeologia. Per anni Drovetti "l'Egizio" si destreggiò abilmente tra i rivolgimenti della storia, tra imperi che crollavano, guerre civili e abdicazioni, facendo arrivare in Italia le ricchezze che costituiscono oggi il nucleo iniziale del Museo Egizio di Torino, oltre a svariati pezzi finiti poi ad arricchire le sale del Louvre, del Neues Museum di Berlino, o le collezioni esposte a Vienna, Ginevra e Monaco. 


 

La grande Zelda di Pier Luigi Razzano (Marsilio)

«In attesa del taxi, il cielo blu nell'attimo prima della sera ci faceva ballare avvolti da un'aria elettrica, accompagnati dalle occhiate del portiere e di qualche passante che si fermava a godere del nostro spettacolo inaspettato, trasformando l'ora del tè in un momento eterno per lo champagne.»

«Cosa c'è dietro "Il grande Gatsby"? Prima cosa una grande storia d'amore, e poi una grande donna: la storia struggente di un'artista intrappolata da un'epoca che non sa riconoscerla e da un uomo che non vede altro che se stesso. Entrando vorticosamente nel pensiero di Zelda, Pier Luigi Razzano ci consegna una voce intima che, mentre racconta, costringe a farsi domande, a prendere posizione»Valeria Parrella


Della vita e della morte di Zelda Fitzgerald, nata Sayre, crediamo di sapere tutto: della sua vivacità, del suo essere stata la musa di uno dei più grandi scrittori d'America, del suo aver scritto racconti e un romanzo, della passione per il ballo, e per gli alcolici, della sua prima vita nella provincia americana, e della sua seconda vita, dopo il matrimonio con Francis Scott Fitzgerald, in stanze di alberghi bellissimi e nelle più belle città d'Europa. Sappiamo del suo essere stata in manicomio. Ed è proprio dalla stanza di una clinica in Svizzera nel 1930 che, inaspettatamente, la storia comincia, e si dipana per tornare indietro, a quando Zelda avrebbe dovuto ballare sul palco del San Carlo di Napoli. E avrebbe voluto farlo se solo Fitzgerald non l'avesse ricondotta al suo ruolo di moglie e madre, privandola della sua grande occasione. Ci si accorge dunque, prima con sospetto e poi con certezza, che conosciamo di Zelda quanto di lei ci ha detto Scott. Così, in questo romanzo, a parlare è Zelda, che ci racconta, in prima persona, del suo essere scrittrice prima di aver conosciuto Fitzgerald
 

 

I fuggiaschi di Cumanà di Massimo Livi Bacci (Giunti editore)

«Raimundo tornò improvvisamente a provare un intensissimo desiderio del corpo di Adelina e, più che del corpo, dell'anima inquieta e sofferente che si nascondeva sotto quell'apparenza di forza e di allegria. [...] Il lungo viaggio, lo sforzo di immedesimarsi in un'altra persona, l'ambientamento, l'attività mercantile e, non voleva confessarlo nemmeno a se stesso, di spia, lo avevano impegnato e distratto. Come Ulisse, stava dimenticando Itaca e Penelope?»


Nell’America del XVII secolo, nella regione Caraibica e nelle foreste pluviali dell’Orinoco e dell’Amazzonia, si scontrano gli interessi politici e mercantili di spagnoli, portoghesi e olandesi, impegnati nel governo di smisurati territori, nella ricerca di metalli e pietre preziose, nelle razzie di Indios da rendere schiavi, nell’opera di conversione di anime perse. Qui si incrociano le vite dei due protagonisti, Raimundo e Adelina. Il primo, novizio gesuita ribelle, ingiustamente condannato a morte a Lisbona, fuggiasco in Venezuela, si fa esperto mercante fra le tribù dell’alto Orinoco. Adelina, inquieta e seduttrice, danzatrice e giocoliera, attrazione di taverne nonché amante di Raimundo a Lisbona, vive nella Guayana Olandese e poi a Cumaná in Venezuela, dove diventa l’animatrice di un ritrovo e lo scandalo dei ben pensanti della città. Quando Raimundo rifiuta di collaborare con gli olandesi nella cattura di schiavi, la sua vera identità di fuggiasco viene rivelata alle autorità spagnole, e sarà costretto a darsi di nuovo alla macchia
 

 

Il lettore fedele di Max Seeck con la traduzione di Elena Cantoni (Piemme)

Uno scrittore finlandese. Una trilogia famosa in tutto il mondo. E se l'orrore racchiuso in quelle pagine non fosse più solo una finzione?


È una fredda sera di febbraio. Nella sua grande casa, Maria si stringe nel cardigan mentre ascolta la voce carezzevole di Stevie Wonder dal giradischi. È sola, ma ci è abituata: è il prezzo da pagare quando sei la moglie di Roger Koponen, lo scrittore più celebre di tutta la Finlandia. Ma tutt'a un tratto la musica s'interrompe. Maria sente un rumore, si volta. Ciò che si trova davanti è l'ultima cosa che vedrà nella sua vita. In quel momento Koponen è alla presentazione del suo nuovo thriller, l'ultimo volume della trilogia Caccia alle streghe . All'improvviso, dal pubblico, si fa avanti un uomo, e gli rivolge una domanda che lo lascia senza parole: Ha paura di ciò che scrive? Koponen non sa che, di lì a poco, l'agente della polizia di Helsinki Jessica Niemi entrerà a casa sua per ritrovarsi davanti una scena orribile: il cadavere di Maria, in elegante abito nero, è seduto a capotavola. Il viso pietrificato per sempre in un ghigno orribile. Ma la cosa più agghiacciante è che non si tratta solo di un omicidio: è l'esatta riproduzione di uno dei delitti descritti nella trilogia
 

 

David Bowie, esce il ritratto del 'divino alchimista' - Libri - Approfondimenti - ANSA

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“Primavera in libri”: giovedì 21 aprile la presentazione del libro “Ad occhi aperti, passeggiando nel cuore della Reate Romana” - Rieti Life

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Tiziano Terzani: i libri da leggere | Elle

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Gli Amici della San Giorgio leggono i libri al telefono - Cronaca - lanazione.it

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lunedì 18 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Guardando la mar - Il nostro Chi - Reading poetry / text and context domani 19 aprile 2022 a Lecce

In occasione dell’uscita per la casa editrice i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno della raccolta poetica, di Annelisa Addolorato dal titolo “Guardando la mar - Il nostro Chi”, ci sarà il reading di poesia il 19 aprile 2022 ore 18,30 presso la Biblioteca  Bernardini - Ex Convitto Palmieri, Piazzetta di Giosuè Carducci, organizzato dal Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti. Interverranno Annelisa Addolorato, Lidia Caputo ,Vito Antonio Conte, Elio Coriano, Francesco Pasca, Francesco Aprile, Simone Franco, Marcello Buttazzo, Marilena Cataldini, Roberta Caiffa, Anastasia Leo, Maurizio Nocera, Carlo Stasi, Marta Toraldo

Dimenarsi con la coscienza a posto, //al posto delle mani c’è un circuito // di stelle. Sette acustiche stelle// armonizzate, che fanno un corpo intero. //Entusiasmato da dentro, illuminato da fuori.// E dai fiori corollato di soli compagni fedeli.// Energia puramente risvegliata //nel momento riordinato delle originarie madri.” (Annelisa Addolorato)

SCHEDA LIBRO DI ANNELISA ADDOLORATO - “Navicella, freccia d’acciaio, acqua dissetante mutevole, legno musicale e medicamento speziale, danza quotidiana, petalo, fiore, giardino e bosco virente, montagna fiorita. Luminescenza, vortice di luce e di luna crescente, gioia paonazza, soprese insolite, fantastiche, cortesi. Sensazioni fraterne, amore diffuso. La poetessa Annelisa Addolorato respira e vive poesia come una grazia. Lei si sa prendere cura del terreno fertile delle parole e, in quell’humus, pesca pietruzze preziose, piccole calie da donare al prossimo. Addolorato intende la poesia come dono, come medium da condividere come pane cereale, tramite il quale costruire ponti di condivisione, di comunanza. La silloge “Guardando la mar - Il nostro Chi”, pubblicata dai Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, racchiude in sé una costellazione umana di vibratile bellezza. Scorrendo i versi, si desume che l’autrice abbia una formazione culturale composita, morbida. Annelisa Addolorato, nella sua esistenza migratoria, ha traversato e amato diverse città e paesi. Da Barcellona e Madrid fino a Milano, dal Messico al Venezuela, da Delhi fino all’India, da Israele fino alla Germania, dall’America fino a Nicaragua e Cuba. Un’anima errante come la luna, che, nei suoi transiti, ha saputo stringere al petto tutto il bene del mondo.” (Dalla post fazione di Marcello Buttazzo)

Dichiara l’autrice – “Si rammenta a chi legge che l’autrice fa uso e applica varie licenze poetiche, essendo dalla sua nascita praticamente sempre stata cullata e anche graziata (in senso lato e in senso stretto) dalla poesia e dalle sue calde e avvolgenti maglie, dal suo tepore materno e dal suo chiarore eterno, etereo. Tali licenze sono state in parte accolte, in parte acquisite (con studium e titoli vari), in parte sofferte, in parte accettate - sia con beneplacito della stessa, sia con scuri bene affilate, e con l’apprendistato presso altre poetesse e poeti e nel navigare nelle loro opere, e con il sudore della fronte despejada y linda della esperienza diretta di boschi, foreste e dirupi colmi di una vegetazione letteraria e insieme spontanea davvero strabilianti.” (Anne)

Annelisa Addolorato (ANNE) - Sono acquisibili in rete i suoi audiolibri bilingui della label LA FORMA DELLA TIGRE. Nata in Italia negli anni ’70, si diploma al liceo classico, cresce bilingue a Barcellona e Madrid. Votata con passione e studium a poesia e scrittura dall’età di 5 anni. Si laurea e addottora a pieni voti: in Filosofia estetica con una tesi di laurea su Octavio Paz pubblicata a Milano; in Spagna in Letteratura contemporanea con una tesi di Dottorato su Clara Janés pubblicata a Madrid. Pubblica sillogi bilingui a Madrid e New York. Le sue poesie e i suoi testi sono tradotte in una quindicina di lingue. Viaggia col pensiero e con la poesia in vari paesi del mondo (tra cui Venezuela, India e Stati Uniti), dove partecipa e organizza festival poetici ed eventi artistici.

Pagina autrice FB: Anne / web site  www.annelisaddolorato.it 

Mail - annelisa.addolorato@gmail.com

In copertina Ara dell'eterna primavera, di Sofia Stucchi - acrilico su tela, cm 70x50, 2017/2018

 

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Link https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/5163929780417088871?hl=it

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno – Pagina Facebook

https://www.facebook.com/Ilbardoedizioni


Il connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti

https://fatefoglidipoesiapoeti.blogspot.com/

 



 

Alla lettera L. Libri & librerie di Grazia Gotti (Bompiani)

Qualche volta succede che le cose trovino un loro ordine nel disordinato ordine alfabetico della mia mente: storie, autori, editori e libri si rimettono tutti a posto, come quando risistemiamo una biblioteca. E si mettono in ordine anche le cose della propria esperienza, umana e professionale.

Grazia Gotti, cofondatrice della storica libreria per ragazzi bolognese Giannino Stoppani, racconta di sé e del suo lavoro attraverso un alfabeto utile a decifrare il mondo dei libri con occhi aperti e curiosi. A come America, B come best seller, C come Cina ma anche Calvino, e poi P come poesia, R come Rodari, U come utopia, V come vendere e via fino a W come web: le storie lette si intrecciano a quelle di persone, autori, librai, editori, illustratori, incontrati in un continuo viaggio fisico e mentale alla ricerca di risposte alla domanda prima: come si fa a far crescere il mercato editoriale, e quindi la cultura di un paese? Certo partendo dai bambini, e dai libri pensati per loro.

 


 

Le forme della moda. Cultura, industria, mercato, comunicazione di Maria Luisa Frisa (Il Mulino)

La moda è una disciplina che affronta la contemporaneità, la definisce senza chiuderla. E nel farlo, parla di noi, del nostro stare nel tempo.

La moda è un linguaggio universale. È un sistema nel quale si incontrano le fasi dell’ideazione, della progettazione, del mercato e del consumo. Maria Luisa Frisa disegna i contorni di questo sistema: il suo rapporto con il tempo, l’espressione e l’identità di genere, il mix tra procedure inventive, la complicità tra saperi artigianali e industriali, la coesistenza di pensiero logico e analogico, delle ragioni dell’arte temporanea e dell’archivio.


 

La bambina che mangiava i comunisti. Ediz. integrale di Patrizia Carrano (Vallecchi Firenze)

Roma, metà anni Cinquanta. Nella capitale, dove i pittori mangiano a credito nelle osterie, le ragazze sognano Cinecittà, e gli intellettuali si interrogano se sia meglio essere fuori o dentro il PCI, approda la piccola Elisabetta, figlia di una comunista bella e irrequieta, decisa a conquistare un posto di rilievo nella grande macchina organizzativa del Partito. Al seguito della madre entrerà a Botteghe Oscure; mangerà le lasagne rosse alla mensa della CGIL; aspetterà con pazienza che finiscano le riunioni in sezione; incontrerà artisti come Turcato e Mafai, poeti come Cardarelli, ma soprattutto passerà interi pomeriggi a Campo Parioli, fra gli accampati sui terreni destinati al futuro Villaggio Olimpico. La bambina che mangiava i comunisti racconta il Partito con gli occhi innocenti ma inquisitori di una bambina capace di intuire, con le sole armi dell'infanzia, la fine di una collettiva sbornia politica che avverrà nel fatidico 1956, quando la neve imbiancherà Roma, crollerà il mito di Stalin, l'URSS invaderà l'Ungheria, ed Elisabetta compirà dieci anni. 

 


 

NIente di vero di Veronica Raimo (Einaudi)

Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l'uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c'era. Veronica Raimo sabota dall'interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All'origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l'impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all'indicibile. In questa storia all'apparenza intima, c'è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell'energia paralizzante che può essere la famiglia, dell'impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall'intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.

Proposto da Domenico Procacci al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Sono un Amico della domenica da diversi anni ma è la prima volta che decido di presentare un romanzo al Premio Strega. Lo faccio perché me ne sono innamorato prima da lettore e poi da produttore. Veronica Raimo ha un talento prezioso, scrive di cose serie, profonde, talvolta sconcertanti, con uno stile ironico e brillante. Niente di vero è uno spaccato tagliente di una famiglia italiana che ci somiglia, in cui la voce narrante smonta continuamente gli aspetti più canonici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile. I personaggi del romanzo si muovono in un contesto in continua mutazione, come l'appartamento in cui vivono dove nascono pareti e stanze dove non ci sarebbe spazio neanche per un mobile. Sono caratteri forti, ben delineati, capaci di rimanerti addosso per molto tempo dopo la fine della lettura.
 

 

La cuntintizza. Piccole ragioni della bellezza del vivere di Simonetta Agnello Hornby e Costanza Gravina (Mondadori)

Piccole ragioni della bellezza del vivere.


Questo libro nasce da un'intesa, quella fra Simonetta e la nipote Costanza, dalla consuetudine dei loro incontri palermitani e da occasionali considerazioni sul piacere legato al rito dell'aperitivo, ponte fra generazioni e culture diverse. Da quelle considerazioni è stato quasi automatico arrivare alla contemplazione di tutte le piccole ragioni della bellezza del vivere che costellano la quotidianità del nostro sentire. Con altrettanta naturalezza Simonetta e Costanza sono arrivate a scoprire che quelle "piccole ragioni" ben potevano essere ospitate nell'accogliente guscio di quella che, nel patrimonio linguistico siciliano, suona come cuntintizza. Ecco dunque questo fascinoso duettare che, con ricchezza di episodi e di memorie famigliari, evoca il sottile piacere di arrotolare una pallina di zucchero e caffè, la sensualità dell'affondare le mani nella pasta frolla, il conforto di quel "quanto basta" che abita nelle ricette, lo struggimento con cui si accarezza l'oggetto appartenuto a una persona scomparsa, la meraviglia che dispiegano le pale puntute del fico d'India ...



Libri: tornano i racconti da divano scritti da Paolo Brambilla - Cultura e Spettacoli Vimercate

Libri: tornano i racconti da divano scritti da Paolo Brambilla - Cultura e Spettacoli Vimercate: Il Troop è tornato sugli scaffali delle librerie: Paolo Brambilla, ingegnere con la passione della corsa e il vizio della scrittura, ha dato alle stampe il suo secondo libro “Il ritorno del troop – 42 il giardino che parla – brevi racconti dal divano”. Disponibile dal 14 aprile.

Giussano: “Libri in circolo”, mercatino di libri usati per la promozione alla lettura - Cronaca Giussano

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Libri e rose: la città di Verona avrà il suo primo festival letterario

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Libri, domani a Palermo la presentazione di “Nonostante tutte” con Stefania Auci | Sky TG24

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Libri da asporto a Bologna: il delivery culturale da piazza Malpighi a casa vostra - la Repubblica

Libri da asporto a Bologna: il delivery culturale da piazza Malpighi a casa vostra - la Repubblica: La società Nw è l’intuizione di Enrico Quaglia: il sito segnala la libreria più vicina, poi si ordina

domenica 17 aprile 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Nessuno ne parla di Patricia Lockwood con la traduzione di Manuela Faimali (Mondadori)

Irriverente e sincero, struggente e deliziosamente profano, frammentario e onnisciente, scritto da una poetessa come Patricia Lockwood (una delle voci più originali del nostro tempo), Nessuno ne parla è insieme un omaggio pieno di passione all'infinito scrolling, una potente meditazione sull'amore e una riflessione sul valore delle relazioni umane e sulle insidie dei social media.


Una giovane donna recentemente balzata alla ribalta per i suoi post virali sui social media viaggia in tutto il mondo per incontrare i suoi fan adoranti. La sua esistenza è ormai un'immersione totale nella navigazione online, nel nuovo linguaggio e negli usi e costumi di quello che lei chiama "il portale". Nemmeno l'incombere di minacce esistenziali di enorme portata (il cambiamento climatico, il dilagare della precarietà economica, l'ascesa di un dittatore senza nome e un'epidemia di solitudine) è in grado di arrestare la valanga di immagini, dettagli e riferimenti che si accumulano per formare un paesaggio che è post-senso, post-ironia, post-tutto. "Siamo all'inferno?" si chiedono gli abitanti del portale. "Continueremo a fare questo fino alla morte?" Improvvisamente, due messaggi di sua madre bucano questa densa cortina di chiacchiericcio digitale: "Qualcosa è andato storto" e "Tra quanto riesci ad arrivare?"
 

 

Mi affeziono molto facilmente di Hervé Le Tellier (La nave di Teseo)

Questa è la storia di una battaglia d'amore. Un uomo intorno alla cinquantina decide per capriccio di raggiungere in Scozia la giovane amante, che ha vent'anni di meno. La ragazza è in visita alla madre e lì attende che il suo compagno la raggiunga. L'improvvisa comparsa dello spasimante è quindi tutt'altro che opportuna. Il nostro eroe lo sospetta, ma come non si può imporre a un cuore di smettere di palpitare, così lui ora è pronto a infrangere la prima regola di ogni relazione clandestina: non farsi notare troppo.


 

Come onde del mare. Diario di bordo di un'esperienza umanitaria di Valentina Brinis (Castelvecchi)

Una missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo a bordo di una nave Open Arms vissuta e raccontata in prima persona da un'operatrice umanitaria e il suo resoconto delle situazioni di emergenza sociale a Roma. Con lo sguardo competente di chi lavora con le istituzioni ogni giorno per aiutare persone emarginate a trovare un varco in una società che le respinge, Valentina Brinis racconta le vicende della drammatica migrazione in corso da un punto di vista spesso lasciato in ombra, quello dei soccorritori e degli operatori sociali che entrano in azione a terra. I professionisti, i giovani volontari, i marinai esperti che dedicano il proprio tempo al salvataggio e all'accoglienza combattono la loro battaglia con l'indifferenza a volte senza l'appoggio dello Stato, spesso a dispetto di decisioni disumane, ostacolati dal cinismo, ma anche sostenuti dalla generosità della gente comune. Un viaggio personalissimo e universale in una piega buia della nostra contemporaneità guidati da chi mette le proprie capacità al servizio della comunità allargata degli esseri umani. 


 

Il Guerra e pace di Grossman scala la classifica dei libri

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6 nuovi libri fra turismo, archivi d'artista e palazzi nobiliari | Artribune

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