Irriverente e sincero, struggente e deliziosamente profano, frammentario e onnisciente, scritto da una poetessa come Patricia Lockwood (una delle voci più originali del nostro tempo), Nessuno ne parla è insieme un omaggio pieno di passione all'infinito scrolling, una potente meditazione sull'amore e una riflessione sul valore delle relazioni umane e sulle insidie dei social media.
Una giovane donna recentemente balzata alla ribalta per i suoi post virali sui social media viaggia in tutto il mondo per incontrare i suoi fan adoranti. La sua esistenza è ormai un'immersione totale nella navigazione online, nel nuovo linguaggio e negli usi e costumi di quello che lei chiama "il portale". Nemmeno l'incombere di minacce esistenziali di enorme portata (il cambiamento climatico, il dilagare della precarietà economica, l'ascesa di un dittatore senza nome e un'epidemia di solitudine) è in grado di arrestare la valanga di immagini, dettagli e riferimenti che si accumulano per formare un paesaggio che è post-senso, post-ironia, post-tutto. "Siamo all'inferno?" si chiedono gli abitanti del portale. "Continueremo a fare questo fino alla morte?" Improvvisamente, due messaggi di sua madre bucano questa densa cortina di chiacchiericcio digitale: "Qualcosa è andato storto" e "Tra quanto riesci ad arrivare?"
Nessun commento:
Posta un commento