«Raimundo tornò improvvisamente a provare un intensissimo desiderio del corpo di Adelina e, più che del corpo, dell'anima inquieta e sofferente che si nascondeva sotto quell'apparenza di forza e di allegria. [...] Il lungo viaggio, lo sforzo di immedesimarsi in un'altra persona, l'ambientamento, l'attività mercantile e, non voleva confessarlo nemmeno a se stesso, di spia, lo avevano impegnato e distratto. Come Ulisse, stava dimenticando Itaca e Penelope?»
Nell’America del XVII secolo, nella regione Caraibica e nelle foreste pluviali dell’Orinoco e dell’Amazzonia, si scontrano gli interessi politici e mercantili di spagnoli, portoghesi e olandesi, impegnati nel governo di smisurati territori, nella ricerca di metalli e pietre preziose, nelle razzie di Indios da rendere schiavi, nell’opera di conversione di anime perse. Qui si incrociano le vite dei due protagonisti, Raimundo e Adelina. Il primo, novizio gesuita ribelle, ingiustamente condannato a morte a Lisbona, fuggiasco in Venezuela, si fa esperto mercante fra le tribù dell’alto Orinoco. Adelina, inquieta e seduttrice, danzatrice e giocoliera, attrazione di taverne nonché amante di Raimundo a Lisbona, vive nella Guayana Olandese e poi a Cumaná in Venezuela, dove diventa l’animatrice di un ritrovo e lo scandalo dei ben pensanti della città. Quando Raimundo rifiuta di collaborare con gli olandesi nella cattura di schiavi, la sua vera identità di fuggiasco viene rivelata alle autorità spagnole, e sarà costretto a darsi di nuovo alla macchia
Nessun commento:
Posta un commento