"'I ventitre giorni della città di Alba', rievocanti episodi partigiani o l'inquietudine dei giovani nel dopoguerra, sono racconti pieni di fatti, con una evidenza cinematografica, con una penetrazione psicologica tutta oggettiva e rivelano un temperamento di narratore crudo ma senza ostentazione, senza compiacenze di stile, asciutto ed esatto." (Italo Calvino)
sabato 23 aprile 2022
Una questione privata di Beppe Fenoglio (Einaudi)
Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.
«È difficile trovare, nella letteratura italiana degli ultimi cento anni, un romanzo in cui amore e guerra, giovinezza e morte si intrecciano in modo cosí magico» – Nicola Lagioia
Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso) è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti... Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (Einaudi)
«Il partigiano Johnny restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare».
Il partigiano Johnny è riconosciuto come il piú originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l'8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben piú profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia. Con La lingua del «Partigiano Johnny» di Dante Isella; una nota bibliografica e la cronologia della vita e delle opere.
venerdì 22 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
Trascuranze di Clara Nubile (Besa Muci)
Da una Londra vortice di grigi, a una Bombay febbrile di mostruosità e meraviglie: si srotola fra queste due città il filo che lega le vite di Julianna e Abad, dall'incontro in un internet cafè nei pomeriggi incerti della loro giovinezza fino al ritrovarsi, dopo essersi persi, a distanza di anni e di qualche vita. Un colpo di fulmine al rallentatore, il loro, che unisce due diverse solitudini e due mondi, l'Occidente e l'Islam radicale. Intorno, una geografia emotiva e familiare divisa fra la routine che scandisce il quotidiano e i sogni che minacciano di distruggere dogmi e ipocrisie. Da un lato i vincoli della tradizione, dall'altro l'impetuoso, umano bisogno d'amore.
Le siciliane Condividi di Gaetano Savatteri (Laterza)
«Quando arrivai a Palermo per iscrivermi all'università, mi accorsi a pelle che Palermo era "fimmina". Non solo per la bellezza delle sue ragazze dagli sguardi pirateschi, ma anche per la presenza ad ogni angolo del centro storico di numerose edicole votive dedicate a santa Rosalia, la Santuzza. Palermo era "fimmina" nella sua carnale decadenza. Odorava di fiori tropicali e di monnezza. Odorava di umidità nelle scale di palazzi aristocratici ormai in sfacelo, e odorava di mistero dietro i portoni che introducevano a chiostri carichi di gelsomini e di rose.»
giovedì 21 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
Quaderno Spinoza. Testo latino a fronte di Karl Marx a cura di Ludovica Filieri (Bompiani)
"Quaderno Spinoza" è la raccolta degli appunti e delle annotazioni che nel 1841 il giovane Karl Marx dedica allo studio del Trattato teologico-politico e delle Lettere di Baruch Spinoza. Questo volume non solo rappresenta la testimonianza diretta che Marx approfondisce il pensiero del filosofo olandese, ma soprattutto dà prova dell'influenza che la filosofia spinoziana ebbe nella maturazione della riflessione filosofico-politica dello stesso Marx. Attraverso lo studio del pensiero politico dell'olandese in Marx germoglia il concetto di democrazia radicale che maturerà nella sua riflessione successiva, così come sviluppa la critica nei confronti della religione ebraica e l'affermazione della libertà di espressione. Tutte tematiche che Marx eredita e sviluppa seguendo le tracce della teoresi di Spinoza. All'attualità e alla rilevanza che questi studi hanno nel panorama filosofico contemporaneo si deve l'idea di questa nuova edizione ampliata: essa infatti comprende sia i frammenti marxiani del Trattato teologico-politico, già editi da Bollati Boringhieri, ma anche quelli delle Lettere, inediti prima d'ora in Italia.
Guerra in Europa. Un Consiglio di Difesa come risposta a pericoli e declino di Adolfo Battaglia, Stefano Silvestri (Castelvecchi)
Dopo la Guerra Fredda e la stagione del predominio americano, si è ormai delineato il nuovo grande confronto tra un sistema cinese in formazione e un sistema occidentale in mutamento. Mentre si affaccia la tracotanza nazionalista di alcune potenze “regionali”, la Russia, con l’improvvisa invasione militare dell’Ucraina, ha dato ulteriore segno di voler assumere un ruolo più assertivo sulle democrazie del Vecchio Continente. In questo quadro l’Europa continua a giocare un ruolo politico molto inferiore alla sua forza economica. E nella crescente asperità della vita mondiale, il suo futuro dipenderà anzitutto dalla sua capacità di condurre un’efficace politica estera e una consistente politica di difesa. Sono dunque indispensabili e urgenti le istituzioni capaci di realizzarle: in primo luogo, un nuovo Consiglio per la Sicurezza e la Difesa, composto inizialmente da poche potenze e non bloccato dal principio dell’unanimità nel voto.
L' artista dell'anima. Giotto e il suo mondo di Alessandro Masi (Neri Pozza)
«In questo libro narro di Giotto, Francesco e Dante come tre portatori di un nuovo messaggio, raffigurati come vertici di un triangolo equilatero che ancora oggi rimane fondamentale nel progresso della specie umana. Figlio di un secolo nuovo, il pittore fiorentino agì con gli altri due in quel clima epocale che segnò la fine del Medioevo dischiudendo l'era moderna, progenitrice di quell'Umanesimo universalistico che fu il Rinascimento italiano.»
È l'artista che per primo ha dato un'anima alle sue opere. Dei suoi quadri e dei suoi affreschi sappiamo perciò molto, ma della sua vita di uomo ben poco, avvolta com'è nella leggenda. Ora da un accurato lavoro di scavo negli archivi e dalle cronache dell'epoca, Alessandro Masi fa nascere una rigorosa e documentatissima biografia di Giotto, del «ragazzo» che rivoluzionò la pittura tra il Duecento e il Trecento, quando si preparava la Rinascenza. E lo fa narrando quella vita come fosse un romanzo. Così entriamo con Giotto nella Basilica Superiore di Assisi, nella cappella degli Scrovegni a Padova, nelle basiliche di Roma, Napoli, Firenze... Un racconto tanto vivido che sembra di sentire l'odore dei colori, di stare sulle impalcature a osservarlo dipingere, di percepire lo stupore dei committenti di fronte a opere che non avevano alcun paragone con quanto realizzato prima. Emergono con forza i suoi rapporti con il maestro Cimabue, con gli intellettuali della sua epoca e in particolare con Dante, di cui fece un ritratto giovanile nel 1302, prima dell'esilio del poeta
La città perduta di re Salomone. Alla ricerca di Armageddon di Eric H. Cline con la traduzione di Maristella Notaristefano (Hoepli)
Il fascino della scoperta di una città al crocevia della storia, la biblica Armageddon, nel vivido racconto dell'archeologo, autore di 1177 a.C. Il collasso della civiltà. Era il 1925 quando James Henry Breasted, egittologo e direttore dell'Oriental Institute dell'Università di Chicago, mandò una squadra di archeologi in Terra Santa, avviando una campagna di scavi nell'antica Megiddo, l'Armageddon del Nuovo Testamento, una delle città fortificate da re Salomone. I risultati degli scavi fecero sensazione, conquistando le prime pagine dei quotidiani internazionali. Eppure, poco è stato scritto sui retroscena di quella grande impresa archeologica. In questo libro Eric H. Cline, vestendo i panni del detective, scava nella messe di scritti lasciati dalla squadra di Chicago per restituire un pezzo di storia dell'archeologia, sullo sfondo della Grande depressione che sconvolse gli Stati Uniti e delle tensioni che scossero la Palestina sotto mandato britannico. Racconta i conflitti interni che intralciarono la spedizione, il dibattito sulla datazione dei resti rinvenuti a Megiddo e gli straordinari ritrovamenti che hanno trasformato la nostra conoscenza del mondo antico, con un cast di personaggi degni di uno sceneggiato.
mercoledì 20 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
Diari di Antonio Delfini curato da Irene Babboni (Einaudi)
I Diari di Delfini coprono gli anni dal 1927 alla fine del 1944. Sono stati parzialmente pubblicati nel 1982. L'attuale edizione è stata ricavata dai manoscritti inediti dello scrittore con un complesso lavoro filologico al quale Irene Babboni si è dedicata per molti anni e che, dopo la sua morte, è stato completato da Claudia Bonsi. Tra le pagine di questi quaderni e taccuini troviamo un'affascinante raccolta di pensieri, invettive, poesie e narrazioni, sempre sul filo del paradosso, che finalmente può essere letta integralmente. Proprio per il loro carattere eterogeneo, i Diari sono la via preferenziale per entrare nel mondo e nel laboratorio creativo di uno scrittore geniale quanto bizzarro e asistematico.
«Questo è un libro straordinario. Non esiste infatti nell'intera letteratura italiana dell'ultimo secolo un'opera simile che sia insieme la registrazione dei moti interiori di un'anima, il diario d'un apprendistato letterario, la cronistoria di un periodo. Forse l'unico testo autobiografico cui si può paragonare è Il mestiere di vivere di Cesare Pavese, ma mentre il diario dello scrittore piemontese è condotto sotto il segno della depressione, quello di Antonio Delfini possiede una inusitata leggerezza: è ingenuo, imprevedibile, fantasioso, uno zibaldone a zig zag. I Diari sono senza dubbio il libro piú importante e piú significativo di uno scrittore la cui opera complessiva sfugge a qualsiasi definizione e classificazione» (dalla prefazione di Marco Belpoliti).
Typeart. Ediz. italiana e inglese di Lorenzo Marini (Fausto Lupetti Editore)
Typeart è il libro che racconta la ricerca artistica di Lorenzo Marini, il creativo che ha liberato le lettere dalla funzione della lettura e della scrittura. Per Lorenzo Marini la lettera individuale è diventata un fatto artistico e la sua bellezza viene celebrata con il Manifesto per la Liberazione delle Lettere nel 2017. Con i contributi critici di Luca Beatrice, Sabino Maria Frassà, Gianluca Ranzi, Peter Frank e Giacento Di Pietrantonio il libro illustra le tappe fondamentali del percorso di Marini, dai visual bianchi degli anni 90 agli NFT di ultima produzione. Tutte le lettere dell'alfabeto sono state reinterpretate nei più disparati stili visivi, cosi da poter creare un vero e proprio esercito di icone contemporanee. Gli Alphatype di Lorenzo Marini spaziano dal neo-futurismo al cartoon, dalla grafica all'illustazione. In questo libro sono raccolte inoltre le istallazioni presentate a Venezia, New York, Dubai, Milano, Los Angeles fino ad arrivare a Siena dove la mostra di contemporary art "Di Segni e Di Sogni" è stata premiata come la più vistata dell'anno 2021.
Il dottor Bergelon di Georges Simenon con la traduzione di Laura Frausin Guarino (Adelphi)
«In lui c’era una sorta di trepidazione, di ansia, una speranza, un’attesa, la voglia di fare un gesto – ma quale? –, di aprire non una porta, ma una strada, un mondo, una prospettiva nuova...»
«La parcella della prima operazione che mi procurerà sarà tutta per lei... In seguito, a ogni paziente che mi manderà, faremo a metà...»: questo aveva detto Mandalin, rinomato chirurgo e proprietario di una clinica di lusso. E quando il dottor Bergelon aveva dirottato sulla clinica la prima partoriente, Mandalin li aveva invitati a cena, lui e la moglie, nella sua bella casa dei quartieri alti, dove Bergelon aveva bevuto troppo, come Mandalin del resto, e poi tutto era andato storto, la partoriente era morta, e anche il bambino... Risultato: adesso il vedovo minacciava di ucciderlo - non Mandalin, ma lui, Bergelon! Eppure, ciò che spingerà il giovane medico a infrangere le regole di una tranquilla, e in definitiva soddisfacente, esistenza provinciale non sarà la paura di morire, né saranno le apprensioni di quella moglie rassegnata e piagnucolosa, ma un «lancinante bisogno di cambiamento», come la sensazione di avere addosso un vestito troppo stretto. Come molti personaggi di Simenon, anche il dottor Bergelon ci proverà, a non accettare il suo destino, a togliersi di dosso quel vestito troppo stretto...
martedì 19 aprile 2022
DiversaMente Logico. Manuale di sopravvivenza per capirci qualcosa di più della nostra vita di Marco Mirra (Gruppo Albatros Il Filo)
La vita è piena di misteri, di domande a cui non sappiamo rispondere e perplessità che ci confondono. Marco Mirra non vuole dare certezze, non dà risposte semplici o banali, non vuole convincere a credere in Dio. Vuole solo affrontare da un punto di vista diverso e nuovo le domande che dalla notte dei tempi l'uomo si pone e a cui non sa rispondere. L'autore parte dalla scienza e con approccio scientifico spiega perché si può trovare la forza per credere. È una prospettiva del tutto inconsueta che stimola in ogni caso riflessioni sulla nostra esistenza, su come desideriamo viverla e su quale valore vogliamo darle, indipendentemente dalla conclusione a cui ognuno di noi arriverà.
Te l'avevo detto di non farti i selfie! Ediz. a colori di Areta Gambaro e Guidarello Pontani (Castelvecchi)
Biografia realistica e fantastica degli avventurosi incidenti di guidarello. Storie imprevedibili, rocambolesche, improbabili e ai confini della realtà: per amore di Candice Bergen guidarello si schianta contro una vetrata; sanguinante, crede di essere soccorso, ma la polizia, vedendolo, lo lascia sull'asfalto; per rabbia dà un calcio a una palla di marmo scambiandola per un pallone; e il suo allegro cane si ammala insieme a lui; e le sue ragazze? E l'amore per i rondoni... così piccoli! E il viaggio in Messico dove incontra squali, sciamani, terremoti e vecchie streghe? E la sua ultima apparizione: una testa, una mano, poi un piede, che affiorano dalle acque del Tevere? Mentre tra un incidente e l'altro guidarello insegue il selfie perfetto, nasce e si insinua silenziosa un'idea: e se tutti cambiassero forma mentale?
Drovetti l'Egizio. L'avventurosa vita del collezionista alle origini del Museo Egizio di Torino di Giorgio Caponetti (UTET)
Oltre 150 papiri, 5000 gioielli (compresi numerosi scarabei), 150 statue, decine di mummie. Questa è solo una parte del patrimonio che nel 1829 Bernardino Drovetti riportò con sé in Italia dall'Egitto, dove aveva passato gli ultimi ventisette anni della sua incredibile vita. Nato nella provincia piemontese, Drovetti si era mostrato da subito ambizioso e intraprendente. Soldato nell'esercito napoleonico impegnato in Egitto, poi ufficiale di campo del generale Gioacchino Murat durante le campagne d'Italia, nel 1802 fu mandato ad Alessandria d'Egitto, prima come viceconsole, poi come console generale di Francia incaricato di avviare dei nuovi rapporti commerciali con il Cairo. Ma Drovetti non si limitò alla sua pur prolifica attività diplomatica alla corte del viceré della Sublime Porta ottomana, Mehmet Alì Pascià. Appassionato di reperti e scavi, ancora prima che gli esploratori inglesi cominciassero le spedizioni per completare gli spazi bianchi rimasti nelle mappe del globo, si avventurò per l'Egitto a caccia di antichità e monumenti, intercettando la neonata passione europea per l'archeologia. Per anni Drovetti "l'Egizio" si destreggiò abilmente tra i rivolgimenti della storia, tra imperi che crollavano, guerre civili e abdicazioni, facendo arrivare in Italia le ricchezze che costituiscono oggi il nucleo iniziale del Museo Egizio di Torino, oltre a svariati pezzi finiti poi ad arricchire le sale del Louvre, del Neues Museum di Berlino, o le collezioni esposte a Vienna, Ginevra e Monaco.
La grande Zelda di Pier Luigi Razzano (Marsilio)
«In attesa del taxi, il cielo blu nell'attimo prima della sera ci faceva ballare avvolti da un'aria elettrica, accompagnati dalle occhiate del portiere e di qualche passante che si fermava a godere del nostro spettacolo inaspettato, trasformando l'ora del tè in un momento eterno per lo champagne.»
«Cosa c'è dietro "Il grande Gatsby"? Prima cosa una grande storia d'amore, e poi una grande donna: la storia struggente di un'artista intrappolata da un'epoca che non sa riconoscerla e da un uomo che non vede altro che se stesso. Entrando vorticosamente nel pensiero di Zelda, Pier Luigi Razzano ci consegna una voce intima che, mentre racconta, costringe a farsi domande, a prendere posizione» – Valeria Parrella
Della vita e della morte di Zelda Fitzgerald, nata Sayre, crediamo di sapere tutto: della sua vivacità, del suo essere stata la musa di uno dei più grandi scrittori d'America, del suo aver scritto racconti e un romanzo, della passione per il ballo, e per gli alcolici, della sua prima vita nella provincia americana, e della sua seconda vita, dopo il matrimonio con Francis Scott Fitzgerald, in stanze di alberghi bellissimi e nelle più belle città d'Europa. Sappiamo del suo essere stata in manicomio. Ed è proprio dalla stanza di una clinica in Svizzera nel 1930 che, inaspettatamente, la storia comincia, e si dipana per tornare indietro, a quando Zelda avrebbe dovuto ballare sul palco del San Carlo di Napoli. E avrebbe voluto farlo se solo Fitzgerald non l'avesse ricondotta al suo ruolo di moglie e madre, privandola della sua grande occasione. Ci si accorge dunque, prima con sospetto e poi con certezza, che conosciamo di Zelda quanto di lei ci ha detto Scott. Così, in questo romanzo, a parlare è Zelda, che ci racconta, in prima persona, del suo essere scrittrice prima di aver conosciuto Fitzgerald
I fuggiaschi di Cumanà di Massimo Livi Bacci (Giunti editore)
«Raimundo tornò improvvisamente a provare un intensissimo desiderio del corpo di Adelina e, più che del corpo, dell'anima inquieta e sofferente che si nascondeva sotto quell'apparenza di forza e di allegria. [...] Il lungo viaggio, lo sforzo di immedesimarsi in un'altra persona, l'ambientamento, l'attività mercantile e, non voleva confessarlo nemmeno a se stesso, di spia, lo avevano impegnato e distratto. Come Ulisse, stava dimenticando Itaca e Penelope?»
Nell’America del XVII secolo, nella regione Caraibica e nelle foreste pluviali dell’Orinoco e dell’Amazzonia, si scontrano gli interessi politici e mercantili di spagnoli, portoghesi e olandesi, impegnati nel governo di smisurati territori, nella ricerca di metalli e pietre preziose, nelle razzie di Indios da rendere schiavi, nell’opera di conversione di anime perse. Qui si incrociano le vite dei due protagonisti, Raimundo e Adelina. Il primo, novizio gesuita ribelle, ingiustamente condannato a morte a Lisbona, fuggiasco in Venezuela, si fa esperto mercante fra le tribù dell’alto Orinoco. Adelina, inquieta e seduttrice, danzatrice e giocoliera, attrazione di taverne nonché amante di Raimundo a Lisbona, vive nella Guayana Olandese e poi a Cumaná in Venezuela, dove diventa l’animatrice di un ritrovo e lo scandalo dei ben pensanti della città. Quando Raimundo rifiuta di collaborare con gli olandesi nella cattura di schiavi, la sua vera identità di fuggiasco viene rivelata alle autorità spagnole, e sarà costretto a darsi di nuovo alla macchia
Il lettore fedele di Max Seeck con la traduzione di Elena Cantoni (Piemme)
Uno scrittore finlandese. Una trilogia famosa in tutto il mondo. E se l'orrore racchiuso in quelle pagine non fosse più solo una finzione?
È una fredda sera di febbraio. Nella sua grande casa, Maria si stringe nel cardigan mentre ascolta la voce carezzevole di Stevie Wonder dal giradischi. È sola, ma ci è abituata: è il prezzo da pagare quando sei la moglie di Roger Koponen, lo scrittore più celebre di tutta la Finlandia. Ma tutt'a un tratto la musica s'interrompe. Maria sente un rumore, si volta. Ciò che si trova davanti è l'ultima cosa che vedrà nella sua vita. In quel momento Koponen è alla presentazione del suo nuovo thriller, l'ultimo volume della trilogia Caccia alle streghe . All'improvviso, dal pubblico, si fa avanti un uomo, e gli rivolge una domanda che lo lascia senza parole: Ha paura di ciò che scrive? Koponen non sa che, di lì a poco, l'agente della polizia di Helsinki Jessica Niemi entrerà a casa sua per ritrovarsi davanti una scena orribile: il cadavere di Maria, in elegante abito nero, è seduto a capotavola. Il viso pietrificato per sempre in un ghigno orribile. Ma la cosa più agghiacciante è che non si tratta solo di un omicidio: è l'esatta riproduzione di uno dei delitti descritti nella trilogia