«Il
15 giugno di tre anni fa, in una piazza del Campo affollatissima, da un
palco lessi il mio discorso d’augurio ai neolaureati dell’Università di
Siena, in qualità di ex studentessa dell’ateneo. Quando nel 1996 ero
partita con mio padre per immatricolarmi, e in macchina avevamo cantato
insieme Lucio Dalla, mai avrei immaginato che sarei tornata lì, anni
dopo, per raccontare la mia storia a migliaia di ragazzi sulla soglia
del futuro».
In quell’occasione Rosella Postorino ha detto
loro quale privilegio fosse stato per lei la possibilità di studiare, e
di permettersi di sognare di fare la scrittrice. Li ha pregati di
rifuggire dalla semplificazione, di provare a indossare i panni degli
altri, di sentirsi sempre in difetto di conoscenza, ma soprattutto di
non aver paura di inseguire i propri talenti.
Quasi tre anni dopo,
quel discorso si amplia, si arricchisce: idealmente si rivolge di nuovo a
quei ragazzi, e in modo indiretto agli adulti che vivono accanto a
loro. Parla di fragilità e di forza, della ricerca maldestra della
felicità, e anche dell’amore. Delle domande cui, forse, non c’è
risposta. Ma che non dovremmo mai smettere di farci.
Un libro
ispirato e d’ispirazione che raccoglie riflessioni profonde sui temi più
importanti della vita di chiunque, non solo dei ragazzi chiamati ad
affrontare un rito di passaggio. Una lettera a cuore aperto, sincera,
personale, eppure universale, scritta con l’intenzione di essere un
incoraggiamento, o una carezza.
«Un
libro per tutti coloro che hanno attraversato i propri riti di
passaggio – la laurea, la maturità, l’ingresso alla scuola superiore, il
primo bacio, la prima volta, la perdita di una persona che amavano –
senza autentiche celebrazioni. E per tutti coloro che i propri riti di
passaggio devono ancora attraversarli».
Rosella Postorino (Reggio Calabria, 1978) ha vinto il Premio Campiello con il romanzo Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018), che si è aggiudicato anche i premi Rapallo, Pozzale Luigi Russo, Vigevano Lucio Mastronardi, Chianti, Wondy, Sogna Lib(e)ro e, in Francia, il Prix Jean Monnet, è stato Libro dell’anno per i gruppi di lettura di Fahrenheit Radio Tre, è tradotto o in corso di traduzione in più di trenta lingue e diventerà un film. Gli altri suoi romanzi sono La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007; Feltrinelli, 2018; Premio Rapallo Opera Prima), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi, 2009; Feltrinelli, 2021; Premio Benedetto Croce e Premio speciale Cesare de Lollis) e Il corpo docile (Einaudi, 2013; Feltrinelli, 2022; Premio Penne). Per Salani ha pubblicato il libro per ragazzi Tutti giù per aria (2019).
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