Un libro sorprendente e provocatorio, che immagina come cambierà la geografia dell'Italia se non saremo capaci di arretrare gli effetti del cambiamento climatico
«Emerge un tema forte del cambiamento tecnologico, sociale e politico, in cui è la stessa idea di "destino comune" a essere messa in discussione» - Massimiliano Bucchi, la Lettura
Come
ormai tutti purtroppo sappiamo, l'impatto dell'umanità sul pianeta sta
producendo effetti devastanti. La realtà geografica che identifichiamo
con l'Italia è stata nei millenni estremamente mobile per ragioni
tettoniche, morfogenetiche, climatiche, ma in ultimo anche antropiche e
possiamo dunque affermare, con rigore scientifico, che Homo sapiens sta
contribuendo a cambiare il clima e pertanto anche la conformazione della
superficie terrestre: non è un fenomeno recente, ma non era mai
accaduto in tempi così rapidi e con conseguenze così vaste. Considerata
questa inedita accelerazione, non possiamo fare a meno di chiederci:
come muterà l'aspetto del mondo nel futuro prossimo? Se tutto continuerà
ad andare per il verso sbagliato e non attueremo le giuste misure per
evitarlo, assisteremo allo fusione dei ghiacci perenni e
all'innalzamento del livello dei mari. Per farci riflettere sui rischi
concreti a cui potremmo andare incontro, il filosofo ed evoluzionista
Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto hanno immaginato come si
trasformerà l'Italia proiettandoci, in maniera distopica, nell'anno
2786. Esattamente 1000 anni dopo l'inizio del viaggio in Italia di
Goethe, comincia così il tour di Milordo a bordo del battello Palmanova
attraverso la geografia visionaria del nostro futuro: la Pianura padana
sarà quasi completamente allagata; i milanesi potranno andare al mare ai
Lidi di Lodi; Padova e tantissime altre città saranno interamente
sommerse; altre ancora si convertiranno in un sistema di palafitte
urbane; le coste di Marche, Abruzzo e Molise assumeranno l'aspetto dei
fiordi; Roma sarà una metropoli tropicale; la Sicilia un deserto
roccioso del tutto simile a quello libico e tunisino... Tappa dopo
tappa, al viaggio di Milordo farà da contraltare l'approfondimento
scientifico che motiverà, con dati e previsioni, le ragioni del
cambiamento territoriale - illustrato, per l'occasione, con una serie di
mappe dettagliatissime create da Francesco Ferrarese. Uno scenario
giudicato per fortuna ancora irrealistico, ma utile per farci capire che
l'assetto ereditato del nostro Paese non è affatto scontato e che la
responsabilità di orientarlo in una direzione o nell'altra è tutta
nostra.
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