domenica 24 aprile 2022

Piccole donne rosse di Marta Sanz con la traduzione di Maria Nicola (Sellerio Editore Palermo)

La letteratura come elemento di resistenza, come coscienza politica. Un grido contro la violenza inflitta a tutte le Piccole donne rosse che hanno pagato per la loro forza, la loro bellezza e la loro audacia.

«Marta Sanz è una delle voci più coraggiose della letteratura spagnola contemporanea.» – Manuel Rodríguez Rivero, BABELIA


La giovane Paula Quiñones arriva nel paese di Azafrán, nella meseta spagnola, come volontaria per la localizzazione delle fosse comuni in cui i franchisti seppellivano i fucilati della Guerra civile. Dare un nome ai desaparecidos, ricucire storie interrotte, questo il compito per cui è venuta: «per ricordare e per dimenticarsi», dice lei, perché anche una ferita d’amore, una tristezza dell’animo, l’ha portata in questa terra che si va spopolando. Alloggia in un vecchio albergo, di proprietà di una famiglia numerosa sovra-stata da Jesús, un patriarca centenario, assistito amorevolmente dalla nuora Analía che tiene con lui un’ininterrotta comunicazione segreta. Analía ha un figlio, David, uomo attraente che la-vora in città, con cui Paula stringe una relazione sessuale. Perché Paula è una bella ragazza, inoltre ha una caratteristica che forse la rende una perversa attrazione: «la bella zoppa» l’hanno subito chiamata i vecchi al bar. Ed è David che incomincia a parlarle della sua complicata famiglia: nonno Jesús, barbiere ambulante in origine, è diventato un ricchissimo proprietario
 

 

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