Vi è sempre una ragione per cui una porta è chiusa.
Ambientato
nella Londra georgiana, in cui splende l’astro del neoclassicismo e si
diffonde l’irresistibile attrazione per il mondo antico, Pandora è
un avvincente mystery tradotto in numerosi paesi e acclamato dai
lettori, catturati da una scrittura capace di ricreare in ogni dettaglio
lo spirito di un’epoca affascinante e di una storia d’amore e di
inganni, di segreti e speranze.
«Sullo sfondo
magnificamente reso della Londra georgiana, Pandora intreccia l’antico
mito greco con un mystery pieno di suspense e una seducente storia
d’amore. Un romanzo lussureggiante, evocativo e assolutamente
irresistibile.» – Jennifer Saint
«Traboccante di
autentici dettagli georgiani e di personaggi riccamente immaginati,
Pandora è un debutto folgorante! Avvincente e pieno di mistero!» – Joanne Burn
«Liberissima interpretazione del mito di Pandora, il romanzo vola per trecento pagine.» – Giulia Villoresi, il Venerdì – la Repubblica
Londra,
1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake,
racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire
soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di
valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica
morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah
Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in
Grecia. L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della
illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio,
rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani
sbagliate di Hezekiah. Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è
ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno
che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio
in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre
più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio. Un giorno, di ritorno
al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della
ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro.
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